Smettere di fumare: chi si imbarca in questa difficile ma ardimentosa avventura spesso prova a supportare i suoi sforzi con il dato scientifico. Quantificare quanto faccia male – fisicamente ma anche economicamente – ogni pacchetto di sigarette o anche ogni singola sigaretta rinforza certamente la determinazione di chi quotidianamente combatte contro l’astinenza da fumo. Ma esattamente, quanto fa male fumare? Un nuovo studio sugli effetti del tabagismo risponde finalmente a questa domanda, permettendo di misurare con accuratezza il numero di mutazioni del DNA causate dal fumo.

Un team di ricerca guidato dagli scienziati del Los Alamos National Laboratory hanno comparato campioni di tessuto provenienti da 1063 non fumatori e 2490 fumatori, esaminando per ognuno di esso le mutazioni genetiche. Si è scoperto che per ogni 50 sigarette fumate si ha in media una mutazione extra del DNA per ogni cellula dei polmoni. Ciò significa che, nel corso di un anno, chi fuma abitualmente un pacchetto di sigarette (20 sigarette) al giorno subisce 150 mutazioni extra per ogni cellula dei polmoni, 97 mutazioni extra per ogni cellula della laringe, 23 per quelle della bocca, 18 per quelle della vescica e 6 per quelle del fegato.

Queste mutazioni di per sé non sono pericolose, ma ognuna di esse potenzialmente può provocare l’insorgenza di un tumore. “Fumare è come giocare alla roulette russa: più si gioca, più aumenta il rischio che le mutazioni colpiscano i geni sbagliati portando allo sviluppo del cancro” ha spiegato Ludmil Alexandrov, co-autore dello studio, al settimanale di divulgazione scientifica New Scientist. “Tuttavia ci sono e continueranno ad esserci persone che fumano molto ma le cui mutazioni non colpiscono i geni a rischio”.

danni del fumo
Matt Cardy/Getty Images

La ragione di tutte queste mutazioni è da ricercare nel fumo da tabacco – una sostanza che contiene qualcosa come 7.000 sostanze chimiche differenti, 70 delle quali sono note per causare il cancro. Come esattamente le mutazioni dei diversi tipi di cellule porti al cancro non è ancora del tutto chiaro, ma la squadra di ricerca di Los Alamos intende approfondire queste dinamiche con la speranza di poter un giorno stabilire le probabilità con le quali ogni singola mutazione possa evolvere in cancro.

Per i fumatori c’è anche una buona notizia: non è mai troppo tardi per smettere. Anche se fumare causa regolarmente mutazioni genetiche, nel momento in cui si smette di fumare le mutazioni cessano. Uno studio britannico del 2004 ha evidenziato come chi smette di fumare all’età di 30 anni riesca quasi a eliminare il rischio di morire prematuramente, mentre chi smette a 50 anni può dimezzarlo. Un motivo in più per provare a smettere di fumare una volta per tutte.

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