Avevo messo iPhone X sulla lista dei desideri, finalmente un iPhone in grado di catturare la mia attenzione. Google avrà avuto timore di sentire la mia mancanza ed ha deciso di fare uno smartphone per me.

Google Pixel 2 XL sembra essere uscito da qualche mio divertente sketch dove provavo ad immaginare lo smartphone perfetto per entrare per sempre nel cuore, nel mio cuore, nella mia tasca.

Sarà che HTC ha fatto decisamente bene a Google nello sviluppo della nuova famiglia Pixel 2, sarà qual che sarà ma mi son già innamorato di Pixel 2 XL senza averlo visto dal vivo, mai.

Il design pratico, diverso, unico. Basta con il sandwich vetro-alluminio-vetro, smartphone super fragili che si riempiono di impronte digitali. Google Pixel 2 XL è C’è caratterecostruito in solido alluminio ma ha un look diverso, ha una lavorazione unica. Non ha quel fascino industriale, grezzo e ruvido. Google Pixel 2 XL è morbido, gommoso e troppo, troppo divertente con quel tasto di accensione arancio fluo.

Sulla versione “Panda” c’è la sezione nera che lo rende identificabile, c’è lo stacco tra il bianco della scocca e il vetro super stondato della parte frontale. Vero, verissimo non è ultra borderless ma non interessa, preferisco avere un doppio speaker frontale e magari anche un jack audio ma non si può pretendere troppo nel 2017.

Poi c’è il suo essere essenziale ma funzionale. Inutili le doppie fotocamere per un tipo di effetto bokeh che risulta sempre poco preciso, Pixel 2 XL ha solo una singola fotocamera da 12 Megapixel, f1.8.

Nulla più, semplicemente la miglior fotocamera sul mercato grazie al software che qui passa in primo piano sul dannato hardware. Tanto per dirne una, grazie a questo nuovo algoritmo, il tanto decantato effetto bokeh è possibile addirittura sulla camera frontale.

Machine learning, AI, Assistant e così via son paroloni. Il punto è questo: Google ha bisogno dei nostri dati per gli affaracci suoi ma ci da in cambio dei servizi utili e smart, realmente smart. Dati=serviziAncora una volta: il software domina l’hardware e lo fa con pulizia, semplicità, eliminando tutto ciò che è inutile. Android Oreo sembra essere un’altra cosa su un Pixel, peccato che non tutti i servizi funzionino in Italia, per adesso.

Non voglio parlare delle specifiche, nemmeno di quella batteria da 3520 mAh che potenzialmente potrebbe rendere tantissimo, voglio parlare di Google che è riuscita dove nessun produttore Android è mai riuscito. Giocare con le regole di Apple, mettersi a muso duro di fronte ad Apple e dire: “Lo so fare anche io, non è difficile.”.

Il mercato canta forte, Apple è ancora avanti nelle vendite ma Google con due generazioni di Pixel sta mostrando i muscoli ed io non vedo l’ora di poter stringere Active Edge e potermi scattare un selfie dal valore di 989 Euro. Ecco, se ci penso la mia faccia perde già il sorriso.


Rimani aggiornato su offerte lampo ed errori di prezzo, seguici su Telegram!

Notice something, think, write. Watching.

Join the Conversation

1 Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Il punto è proprio questo: Google ha bisogno dei nostri dati per gli affaracci suoi, ma in cambio ci da dei servizi utili….e smartphone che sfiorano i 1000 euro!? Mi piacerebbe conoscere il Q.I. di chi sorride!