Il record per il peggiore traffico stradale del mondo appartiene a Pechino. Per 12 giorni, nell’agosto del 2010, le auto sono rimaste bloccate in 100 chilometri di autostrada. Questo esempio, insieme alla previsione delle Nazioni Unite, secondo cui entro il 2030 due terzi della popolazione mondiale risiederà in megalopoli densamente popolate, rafforza la reale urgenza di alleviare la pressione e l’impatto del sovraffollamento.

Il concetto di “smart cities” (città intelligenti) promette di cambiare radicalmente il modo in cui i cittadini vivono, lavorano e si spostano, impiegando tecnologie dell’Internet delle cose (IoT) come sensori, contatori e sistemi di illuminazione connessi, per raccogliere e analizzare i dati al fine di migliorare infrastrutture e servizi pubblici. Ma esiste un modo per misurare in modo tangibile questi benefici? Certamente.

Uno studio Juniper Research commissionato da Intel stima che le smart cities hanno il potenziale di liberare ben 125 ore all’anno per ciascun residente. Inoltre, lo studio classifica le 20 principali città intelligenti del mondo in base a quattro aree principali (mobilità, salute, sicurezza pubblica e produttività) e rivela come queste città offrano risultati positivi grazie a risparmio di tempo e maggiore produttività, miglioramenti della salute e della qualità della vita, oltre a un ambiente più sicuro.

Gli analisti tendono a concentrarsi sulle basi tecniche della realizzazione di un mondo incentrato sui dati. Non possiamo trascurare l’importanza dei reali vantaggi che le città intelligenti offrono agli abitanti. Le comunità, i servizi e i processi municipali connessi esercitano un forte impatto sulla qualità della vita dei cittadini.

Windsor Holden, Head Of Forecasting and Consultancy di Juniper Research

Dallo studio risulta che, facendo una media complessiva tra le quattro aree prese in considerazione, le città leader a livello mondiale nell’utilizzo di tecnologie IoT e servizi connessi sono Singapore, Londra, New York, San Francisco e Chicago.

Queste città si distinguono per i loro sforzi di connettere le municipalità, le imprese e i cittadini per soddisfare la crescente esigenza di migliorare la “vivibilità”. In particolare, andando a considerare le quattro aree verticalmente, per la mobilità le migliori risultano San Francisco e Singapore, per la sicurezza pubblica al top troviamo Chicago, New York e Singapore, per la salute Londra a cui segue Singapore, mentre per la produttività al vertice troviamo Chicago, Londra e Singapore.

Le città sono i motori dell’attività economica e il nostro settore deve renderle più resilienti e reattive. Le collaborazioni tra urbanisti, funzionari della pubblica amministrazione, aziende private, OEM, sviluppatori di software e start‑up stanno creando ecosistemi di città intelligenti destinati a potenziare i cittadini, riducendo al contempo le emissioni di carbonio.

Sameer Sharma, Global General Manager of Smart Cities IoT Solutions di Intel

 

Molte delle tecnologie IoT identificate nello studio (comprese soluzioni per la mobilità, la salute e la sicurezza pubblica) sono già in fase di implementazione in tutto il mondo:

Mobilità: La velocità media dei veicoli nelle ore di punta nelle città è di soli 6,5 chilometri all’ora. Il traffico intenso fa perdere ai conducenti fino a 70 ore all’anno. Lo studio ha determinato che un’infrastruttura di gestione intelligente del traffico abilitata tramite IoT, strade più sicure, parcheggi assistiti e pagamenti immediati di pedaggi e parcheggi, possono restituire fino a 60 ore all’anno ai conducenti, tempo che avrebbero sprecato bloccati nelle loro auto.

Salute: Lo studio ha rilevato che le città intelligenti dotate di servizi digitali connessi legati alla salute dei cittadini possono avere un ruolo significativo nel creare efficienze sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, facendo risparmiare ai cittadini quasi 10 ore all’anno, e persino il potenziale di salvare vite umane.

Esempi come app indossabili per monitorare la pressione sanguigna, la tolleranza al dolore e la temperatura aiutano le persone a gestire condizioni croniche senza ospedalizzazione. La “telemedicina” consente ai pazienti influenzali contagiosi di evitare di doversi recare negli studi dei medici grazie a visite tramite connessione video ad alta velocità dalla comodità delle loro abitazioni.

Sicurezza pubblica: Miglioramenti nella sicurezza pubblica possono offrire sostanziali benefici in termini di tempo per i residenti delle città intelligenti, quasi 35 ore all’anno, secondo lo studio. Ad esempio a Portland, in Oregon (al 12° posto dell’indice delle città intelligenti di Juniper) e San Diego (al 14° posto)Intel ha collaborato con GE e AT&T per implementare la soluzione Digital Infrastructure con Current, potenziata da CityIQ di GE, che consente al paesaggio urbano di generare dati preziosi.

I lampioni si trasformano in beacon dell’infrastruttura digitale connessa, monitorando il ritmo della vita cittadina e consentendo a una serie di dipartimenti locali di essere più sicuri, più puliti e più efficienti.

Le città intelligenti potranno anche essere ancora nelle fasi preliminari, ma in base alle attività che lo studio mette in evidenza, attualmente in fase di implementazione rapida in tutto il mondo, ci sono tutte le ragioni per credere che questi esempi siano solo l’inizio di ciò che sarà possibile.


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