Ricordate Android Wear 2.0? Il tanto atteso refresh del sistema operativo per indossabili di Google. Il suo annuncio è avvenuto molto tempo fa, lo sviluppo era ancora in corso e le beta per provare le novità erano davvero immature.

Il tempo passa e Google riesce finalmente ad annunciare una versione stabile, pronta per il mercato. Android Wear 2.0 si lascia ammirare in tutta la sua bellezza su LG Watch Style e Watch Sport, le prime nuove proposte con il nuovo sistema operativo installato di default.

Google però non lascia a bocca asciutta chi ha un “vecchio smartwatch” ed annuncia che Android Wear 2.0 sarà disponibile anche per  le proposte meno recenti. Google controlla direttamente gli aggiornamenti di tutti gli smartwatch Android Wear, i produttori hanno restrizioni sulle personalizzazioni. In poche parole, ogni Android Wear si aggiorna come un piccolo Nexus, direttamente dal colosso di Mountain View.

In un primissimo momento Google non rilascia le tempistiche di aggiornamento, poco dopo inizia ad annunciare delle date. Il mese di Marzo doveva essere quello giusto, l’aggiornamento ad Android Wear 2.0 latitava ancora. Il lasso di tempo tra l’annuncio della nuova piattaforma e l’effettivo rilascio sui “vecchi devices” si fa sempre più importante.

Lamentele da parte dei consumatori e forti critiche dai media, Google si sveglia ed inizia ad aggiornare pochissimi orologi, quelli meno diffusi tra le altre cose. Il Motorola Moto 360 2 Gen e il Huawei Watch sono ancora fermi alla vecchia e poco piacevole versione di Android Wear.

Android Wear 2.0

Nuovo capitolo, Google annuncia che ha scovato un grave bug e che per questo motivo l’aggiornamento tarderà ancora di qualche settimana. Timidamente qualche produttore prova a fare il compito di Google e annuncia un possibile rilascio verso fine Aprile, effettivamente qualche smartwatch di LG viene aggiornato (qualche utente si sta ancora lamentando della qualità dell’aggiornamento che pare abbia peggiorato alcune cose).

Siamo a pochi giorni dalla prima settimana di Maggio, il ritardo accumulato è clamoroso. Un notevole passo falso quello di Google. La volontà di tenere sotto controllo tutti gli aggiornamenti e non riuscire a completare un roll out nemmeno a distanza di mesi. Non resta che attendere ad oltranza, la brutta gestione però è sotto gli occhi di tutti. Meglio, sui polsi di tutti.


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