Lo hanno dichiarato la stessa Intel e Embedi, l’azienda formata da esperti in sicurezza che per primi hanno evidenziato la criticità. A quanto pare, un difetto nei chip della casa americana permetterebbe agli hacker di controllare PC e server tramite la rete.

Chipset Intel – Mancanza di sicurezza

Non si tratterebbe di una vulnerabilità legata solo ai processori di ultima generazione, bensì presente da circa sette anni. Tale criticità consentirebbe a chiunque di accedere da remoto ad un PC collegato alla rete, anche se spento, e di controllarlo per modificare password, per ripristinarlo e per utilizzare mouse e tastiera.

La causa andrebbe ricercata nell’ Active Management Technology, la tecnologia installata direttamente sul chip aziendale ed utile per semplificare la gestione della macchina dal punto di vista software. Dunque nessun problema per i PC domestici, bensì grave vulnerabilità per oltre 8 mila computer aziendali sparsi in tutto il mondo, secondo le stime di Shodan. Sono coinvolte, soprattutto, le reti di alcune Università degli Stati Uniti e società come Deutsche Telekom e Verizon Wireless.

Intel è corsa hai ripari ed ha già provveduto a realizzare una patch correttiva, ora in attesa di essere distribuita. Ulteriori informazioni in merito sono presenti sul sito ufficiale dell’azienda, raggiungibile tramite questo link.

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