Sto pensando da diverse ore alle parole pronunciate da Elon Musk e, ancora, non riesco a distinguere perfettamente quanta verità e quanta fantasia ci siano dietro le sue parole. Quanta convinzione ha palesato durante il suo discorso. Che progetto ambizioso ha in mente! Il visionario Elon Musk immagina l’uomo come una specie multiplanetaria, in grado di superare qualsiasi ostacolo. «Non ci sono limiti agli sforzi dell’uomo» disse uno scienziato una volta, e l’imprenditore statunitense sembra supportare tale teoria. Vuole rivoluzionare il mercato ed i trasporti del futuro, secondo lui nemmeno troppo lontano. Attenzione però, perché il confine tra scienza e fantascienza è molto sottile e sarebbe una grande delusione se le idee di Musk si rivelassero non completamente attuabili.

Eppure non è uno sprovveduto. Non serve scavare in qualche documento segreto ed impolverato per conoscere a fondo il grande Elon Musk. Basta Wikipedia per capire quanto successo abbia già ottenuto nella sua vita. L’imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense è il fondatore di Space Exploration Tecnologies Corporation (SpaceX) e di Tesla Motors. Ha cofondato, inoltre, PayPal e OpenAi. Forbes, nel dicembre 2016, lo ha inserito alla 21° posizione nella Lista delle persone più potenti del mondo.

La cosa più importante che voglio dirvi è che ho trovato il modo di pagare tutto questo

Quando era giunta notizia che avrebbe parlato all’International Astronautical Congress di Adelaide (Australia) tutti sapevano che non sarebbe stato un evento noioso, semplice nei concetti. Le parole viaggi spaziali, Marte e razzi mettono apprensione. Sembra tutto così profondo e maledettamente complicato, eppure lui ne parla con leggerezza, come se prendere un razzo per andare su un altro pianeta fosse facile come salire sulla metropolitana la mattina per andare al lavoro.

“E allora ascoltiamolo questo intervento”. Sale sul palco e inizia a parlare. Non è un grande oratore, un grande affabulatore. Le sue parole non scorrono fluide, s’interrompe spesso ed ha esitazioni mentre parla. I suoi occhi vedono un futuro roseo per il genere umano grazie all’utilizzo dei suoi razzi, ma nel raccontarlo, probabilmente, traspare un pò di emozione, quella che manifesta chi crede fermamente nella propria visione.

Il progetto prevede l’utilizzo di un razzo e di un’astronave più piccoli di quelli già realizzati, in modo che possano essere utilizzati per missioni e scopi differenti. Questa taglia unica permetterebbe all’azienda di ridurre i costi di gestione e di rendere maggiormente realizzabili missioni di lunga durata, come quella verso un altro pianeta.

“Dai, siamo arrivati al capitolo giusto della storia per annunciare il nuovo razzo da 10 miliardi di dollari” pensavo. “Il momento è topico, non puoi sbagliare”. E lui non mi ha deluso nemmeno un pò. «Il nuovo razzo si chiama Big Fucking Rocket (BFR

Non serve un grande conoscitore di lingua inglese per intuirne il significato e, in ogni caso, non lo tradurrò. Questo è Elon Musk, genio imprenditore capace di elaborare progetti complessi, derivati da pesanti investimenti, sminuendoli al contempo, con uno stile tra il serio e il faceto.

BFR avrà un’altezza di 122 metri ed un diametro di 9 e sarà realizzato con lo scopo di essere riutilizzato. Secondo l’idea dell’imprenditore, BFR avrà la capacità di spingere in orbita l’astronave che trasporta i passeggeri, di tornare indietro e di ripartire per lo spazio con un serbatoio pieno di propellente, il quale verrà collegato all’astronave, pronta per dirigersi verso Marte.

Il tempo è relativo per Musk

Diamo un pò di numeri. Musk progetta di inviare sul Pianeta Rosso un primo gruppo di coloni marziani con un’astronave, al fine di creare una prima base che sarà espansa successivamente. Agogna di realizzare almeno cinque basi di lancio per gestire voli spaziali: una vera e propria infrastruttura di trasporti tra la Terra e Marte. I primi due test del nuovo sistema dovrebbero partire nel 2022, con astronavi senza equipaggio, per poi proporre quattro astronavi, due delle quali con coloni a bordo, da inviare nel 2024. Insomma, il cervello di Elon Musk ha già elaborato una tempistica ben delineata: tra appena sette anni l’uomo dovrebbe camminare sul suolo marziano!

One more Thing… avrebbe detto qualcuno a questo punto del racconto. L’imprenditore americano ha voluto osare ancora di più, per stupire tutti. Il sistema di trasporto progettato da Musk, grazie al razzo riutilizzabile, potrebbe essere usato per spostarsi velocemente nelle varie parti del Globo. Un finale scoppiettante, da fuochi d’artificio e da applausi, per intenderci!

Il BFR porterebbe in orbita l’astronave e poi tornerebbe indietro. La capsula, invece, proseguirebbe il suo viaggio intorno alla Terra, alla velocità di 27 mila chilometri orari, prima di raggiungere la destinazione, compiendo un atterraggio controllato nei pressi del punto di arrivo. Secondo le stime dichiarate, si potrebbe percorrere Roma-Kyoto in appena 39 minuti.

Oltre ogni limite

Partiamo da una base solida. SpaceX non esiste solamente nella mente del suo inventore. Da 9 anni, dal primo lancio di successo di un suo razzo, l’azienda è diventata di primaria importanza a livello globale per quello che concerne le attività spaziali. Invia, infatti, satelliti in orbita e rifornisce la Stazione Spaziale Internazionale. Ciò non basta per spazzare via ogni perplessità. La fronte corrugata ed il sopracciglio alzato non l’avevano solo alcuni presenti durante la conferenza. Tralasciando il miracoloso ed avveniristico viaggio su Marte, l’utilizzo di razzi per viaggiare sulla Terra aprirebbe un’infinita serie di questioni. In primis l’aspetto economico, anche se l’imprenditore ha assicurato che il riutilizzo dei razzi contribuirebbe a rendere economicamente vantaggiosi i biglietti per un viaggio intorno alla Terra. Che dire poi degli ingenti investimenti per realizzare piattaforme, nelle principali realtà metropolitane, che possano fungere da punto di atterraggio e partenza per razzi spaziali. Inoltre, uno spostamento alle velocità dichiarate richiederebbe una tenuta fisica eccezionale, che poche persone comuni possono vantare.

In ogni caso, il tempo che dà ordine alle cose e tempo di Elon Musk non collimano. La storia ha dimostrato che le scadenze fissate dal CEO di SpaceX si sono sempre dimostrate troppo ottimistiche, troppo lontane dalla realtà. Affermare che da qui a sette anni l’uomo riuscirà a camminare sul suolo marziano è forse troppo azzardato, come è altrettanto plausibile che uno spostamento terrestre a bordo di un razzo non verrà ricordato nemmeno dai millennials. Elon Musk, dunque, non crea falsi miti e non genera illusioni. Si sta lasciando andare, trasportato dalla gloriosa visione dell’uomo, capace di rompere ogni limite che fino ad ora era stato posto. Abbiamo necessità, però, di lui, dei suoi investimenti, delle sue idee e di concedergli del tempo: magari sarà davvero in grado di stupirci!

Nel frattempo, acquistate tranquillamente il biglietto per il prossimo viaggio in aereo: quello per il giro spaziale non è ancora disponibile!

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