Dopo l’ondata di ban dello scorso anno per chi utilizzava versioni crackate dell’app per Android, sembra che Spotify stia iniziando a stringere il cappio anche a chi sfrutta i piani Family senza essere veramente una vera famiglia.
Il piano family permette infatti di condividere l’abbonamento con altre 5 persone all’interno dello stesso nucleo famigliare al costo di 15€ al mese ( contro i 9,99 dell’ abbonamento singolo ).
Questo significa che se abbiamo altre 5 persone con cui dividere l’account pagheremo solamente 2,5€ al mese per il servizio premium. Ovviamente questo a patto di essere famigliari, in quanto al momento della registrazione Spotify chiede l’indirizzo e il CAP per confermare che effettivamente viviamo sotto lo stesso tetto.
Tuttavia tantissime persone utilizzano il servizio family anche non essendo nella stessa città e fino ad ora spotify ha solamente richiesto conferma del CAP ai membri per assicurarsi che effettivamente vivano nello stesso posto. Fino a questo momento i controlli di Spotify sono stati molto light tanto che possiamo dire che seppur la divisione dell’account family con altre persone non sia autorizzata dal contratto Spotify, l’azienda ha sempre chiuso un occhio piuttosto che perdere clienti e creare un caso di insoddisfazione generale.
Spotify Family, controlli con il GPS
Diverse testate Tedesche riportano tuttavia come Spotify stia sperimentando una funzione beta ( per il momento solo in alcune aree e gruppi limitati ) per utilizzare i dati del GPS per controllare effettivamente se una persona faccia parte dell’account Family.
Ovviamente l’algoritmo con il quale Spotify capirà se effettivamente stiamo utilizzando l’account in maniera illecita non è chiaro come funzioni: infatti potrei bene vivere nello stesso nucleo famigliare e trasferirmi qualche mese a milano per lavoro. In quel caso cosa succederebbe?
Non è detto che Spotify utilizzi in futuro questa funzionalità ma di certo sta testando nuovi strumenti che potrebbero mettere la parola fine agli account family condivisi con amici.
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Ciao ciao, Spotify. Benvenuto, Deezer.