In attesa della rivoluzione che dovrebbe investire l’iPhone del prossimo anno, Apple si è messa in linea con la concorrenza introducendo con gli iPhone 7 e 7 Plus una serie di novità quali la doppia fotocamera e la certificazione IP67 per la resistenza all’acqua e polvere. C’è però un campo in cui il colosso di Cupertino sembrerebbe essere in evidente ritardo: la realtà virtuale. Apple sembrerebbe aver deciso di percorrere una strada diversa, anche se per certi versi parallela.
L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha infatti recentemente accennato al fatto che la casa della mela morsicata potrebbe presto entrare nel campo della realtà aumentata. La differenza tra la realtà aumentata (AR) e quella virtuale (VR) consiste nel fatto che la prima aggiunge il virtuale al mondo reale, mentre la seconda lo rimpiazza completamente. Apple ritiene che la realtà aumentata sia superiore rispetto alla realtà virtuale in quanto permetterebbe agli utenti di essere più produttivi e di interagire con le altre persone, al contrario della realtà virtuale, vista come una barriera che separa l’utente dalla realtà.
Nondimeno, Cook è stato molto prudente: la via che conduce alla realtà aumentata non è semplice da percorrere, e per fare le cose come si deve è necessario del tempo. Ad ogni modo, l’azienda ha già cominciato a muoversi sul mercato, acquisendo diverse compagnie AR e – stando a recenti indiscrezioni – avviando lo sviluppo di un dispositivo simile a Google Glass. Nel 2015 Apple ha acquisito Faceshift, compagnia nota per aver sviluppato la tecnologia di motion capture utilizzata per il nuovo film di Star Wars, con la quale è possibile trasferire i movimenti facciali da un viso reale ad un modello tridimensionale senza alcuna preparazione particolare.
Sempre nel 2015, Apple ha acquisito Metaio – partner di Ferrari per i tour AR delle nuove supercar del marchio del Cavallino -, mentre nel 2013 è stata la volta di PrimeSense – produttore di sensore 3D impugnabili. La sensazione è che Apple potrebbe presto rilasciare un iPhone provvisto di una fotocamera dotata di capacità AR, la qual cosa permetterebbe peraltro a sviluppatori di app third-party di rilasciare applicazioni compatibili.
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