ByHours, piattaforma online che permette di prenotare pacchetti da 3, 6 o 12 ore in più di 3.000 hotel di tutto il mondo, introduce un nuovo modello pay-per-use nel settore alberghiero denominato “Microstay”. L’utente adesso può decidere l’orario di entrata e uscita dalla propria stanza e pagare solo per il tempo che utilizza.
Con la crescita esponenziale dei viaggi, siano essi di lavoro o per svago, sono aumentate anche le necessità di chi si trova lontano da casa. Alcune volte è necessario fare una sosta da un viaggio, partecipare a una videoconferenza importante o solo fronteggiare la necessità di assistere un familiare in ospedale. Questo ha portato a pensare che, seppur per diversi motivi, i servizi di un hotel, ma per un lasso di tempo limitato, sarebbero la soluzione migliore.
L’idea è quella di apportare flessibilità ad un settore che, fino a questo momento, risulta ancora conforme alle metodiche tradizionali tipiche del mondo alberghiero.
La volontà è quella di applicare al settore dell’ospitalità i concetti di personalizzazione e adattabilità del servizio al cliente che sempre più stanno caratterizzando questi anni.
Guillermo Gaspart, co-fondatore di Byhours
ByHours si presenta come un nuovo approccio sia per il cliente, sia per l’hotel attraverso una piattaforma completamente user-friendly per entrambi, nella quale si possono vendere camere, decidendo come, quando e il prezzo a seconda della durata di permanenza scelta.
Con questa forma, il cliente ottiene quello che desidera: un microsoggiorno all’orario che vuole e per le ore che vuole. L’hotel invece sfrutta ByHours come un canale di vendita complementare e parallelo alla sua attività tradizionale, combinandolo totalmente con la sua operatività giornaliera, vendendo stanze vuote e sfruttando completamente il suo potenziale e la sua offerta.
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