Dopo anni di sviluppo e mesi di rumors, oggi Huawei ha presentato al mondo il proprio sistema operativo, chiamato Harmony OS. Se il cordone ombelicale che lega Huawei a Google dovesse rompersi, e le vicende degli ultimi mesi hanno pericolosamente leso il legame tra i due colossi, l’azienda cinese sarebbe pronta ad invadere il mercato con la propria interpretazione di sistema operativo. Entriamo più nel dettaglio e vediamo le novità di questo software.

Harmony OS si adatta a tutti i device

Huawei punta in alto e ha deciso di sviluppare il nuovo software non solo per smartphone, bensì la piattaforma sarà in grado di adattarsi a vari dispositivi come indossabili, smart speaker, smart screen, sistemi automotive ed altro.

Richard Yu, CEO della divisione Consumer Business Group di Huawei, ha messo in risalto le peculiarità del nuovo OS, ovvero bassa latenza e sicurezza. Infatti Harmony OS si fonda su un nuovo microkernel, un sistema con architettura sicura, e su un nuovo motore di elaborazione che si modella in base all’hardware su cui gira. Il nuovo sistema può essere supportato da dispositivi con pochi MB di RAM fino ad arrivare ad apparati più potenti. Sempre in tema di sicurezza, Huawei ha dichiarato che non contemplerà accessi illegali mediante root, soluzione che mette a rischio Android e altri sistemi operativi basati su Linux.

Un sistema operativo che si rispetti richiede un numero di applicazioni esteso e soprattutto che queste funzionino correttamente. Gli sviluppatori, durante la conferenza, sono stati tranquillizzati, dal momento che non dovranno compilare i loro software da zero. E’ stata infatti confermata la compatibilità con le applicazioni Android; per migrare, dunque, da un sistema all’altro occorreranno poche ore di lavoro. Per giunta, occorrerà scrivere l’app solo una volta, dal momento che si occuperà Harmony OS dell’adattamento della stessa a tutti i dispositivi dell’ecosistema.

Harmony OS è stato definitivo un sistema operativo snello, ma questo non significa che sia privo di funzioni o poco prestante. Huawei ha lavorato duramente dal 2017 per offrire innanzitutto un software congruente, in grado ovvero di offrire all’utente la stessa esperienza indipendentemente dal dispositivo che si sta utilizzando, sia questo uno smartphone o uno smartwatch ad esempio. Cambia la modalità di interazione con i device, ma non la piacevolezza d’uso e le funzioni. Per quanto concerne la rapidità, invece, l’azienda cinese ha sviluppato il “Deterministic Latency Engine“, un motore che fornisce priorità a determinate task e che elargisce a quelle più importanti maggiori risorse. Un sistema pensante molto più intelligente ed efficiente di quello di Android, secondo le dichiarazioni dell’azienda. I tecnici Huawei hanno anche elaborato un MicroKernel molto leggero e semplice, con lo scopo di migliorare la sicurezza e la latenza.

Harmony OS è un sistema open source

Bisogna precisare che al momento Huawei non ha alcuna intenzione di abbandonare Google. I prodotti in arrivo continueranno ad avere come sistema operativo Android, non c’è alcun dubbio. Ma parallelamente Harmony OS cresce e va avanti, release dopo release. Inoltre il punto di attacco di questo nuovo sistema operativo sarà la Cina, ma attenzione al desiderio di espansione di Huawei. Harmony OS diventerà completamente open source il prossimo anno, una scelta interessante che strizza l’occhio ad aziende terze, come Xiaomi ed Oppo, potenzialmente interessate allo sviluppo del sistema operativo.

Harmony OS 1.0 verrà ufficialmente implementato in alcuni smart screen già entro l’anno, incluso la nuova Honor Vision TV. Per vedere installato il software all’interno dei nuovi PC, notebook, smartwatch ed altro bisognerà attendere il 2020 e la nuova versione Harmony OS 2.0. La release 3.0, rilasciata tra il 2021 ed il 2022 completerà la creazione di un vero e proprio ecosistema. Insomma, la sfida ad Apple e Google è stata lanciata da Huawei. Per ora non è prevista alcuna frattura netta tra Huawei e la casa di Mountain View, ma la presentazione di Harmony OS è il segnale che l’azienda cinese non è affatto impreparata ed ha già tra le mani qualcosa di concreto. Il mercato vedrà presto la rottura del duopolio iOS-Android?

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