L’Italia vuole ripartire. Per farlo non basterà solo la caparbietà delle persone. La tecnologia avrà un ruolo molto importante nel contenimento del coronavirus a partire dall’inizio della fase 2. L’applicazione scelta dal Governo per tracciare il contagio in tutta Italia si chiama Immuni ed è stata sviluppata da Bending Spoons, che la rende disponibile gratuitamente allo Stato Italiano.

Bending Spoons – L’azienda nata nel 2013 è ormai una solida realtà

Se volessimo scoprire qualcosa di più sulla società Bending Spoons, l’azienda che ha realizzato l’app Immuni, bisognerebbe andare a ritroso fino al 2013, l’anno della sua nascita. Quattro italiani e un danese hanno dato vita all’azienda che oggi ha più di 140 dipendenti assunti e che nel 2019 ha fatturato oltre 90 milioni.

Non è finita qui, perchè questi numeri sono stati raggiunti con il sudore della fronte. Bending Spoons ha raggiunto il primo posto come sviluppatore di app per iOS in Europa e ha nel proprio portfolio software importanti, come ad esempio 30 Day Fitness, applicazione che consente di svolgere allenamenti domestici grazie a tutorial in video, Splice, app per semplici montaggi video sul cellulare e LiveQuiz, quiz popolare che consente di vincere piccole somme.

Immuni è una nuova sfida e può rappresentare un aiuto concreto al Paese per affrontare in maniera ottimale la lotta al coronavirus. Luca Ferrari, Amministratore Delegato di Bending Spoons, ha dichiarato che l’azienda lavorerà gratuitamente per far funzionare al meglio l’applicazione. Finanzierà gratuitamente i propri costi e non riceverà alcun corrispettivo per l’impegno profuso.

Come funziona l’app Immuni?

Possiamo dire con certezza che l’applicazione, in seguito all’ordinanza del 16 aprile 2020, è al vaglio della task force guidata da Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone. Arriverà ufficialmente, con tutta probabilità, all’inizio di maggio, mentre da lunedì 20 aprile partirà la sperimentazione in alcune Regioni pilota. Vediamo quindi come funziona Immuni, il software si compone di due parti:

  • Diario clinico Ogni persona dovrà avere cura di aggiornare quotidianamente l’applicazione con eventuali sintomi e dettagli sullo stato di salute. Il diario clinico, dunque, conterrà tutte le informazioni personali più rilevanti di ogni singolo utente (sesso, età, malattie pregresse, farmaci assunti, etc.);
  • Tracciamento dei contatti tramite Bluetooth Non si farà uso del GPS, almeno al momento. La tecnologia Bluetooth sarà necessaria al software per rilevare la vicinanza tra due persone, aspetto fondamentale per tracciare e isolare le persone che sono entrate accidentalmente in contatto con una persona positiva al coronavirus.

Entrando maggiormente nel dettaglio, si capisce come la tecnologia Bluetooth sia fondamentale per un utilizzo corretto di Immuni. Il Bluetooth permette di trasferire dati tra due apparati che si trovano ad una distanza massima di 10 metri. E’, dunque, la soluzione migliore per scovare contatti stretti tra le persone.

Assicurano che Immuni garantisce il pieno rispetto della privacy

Chi installerà l’app all’interno del proprio smartphone dovrà, quindi, lasciare acceso il Bluetooth, che cercherà di riconoscere in background altri apparati nelle vicinanze. Il device, in sostanza, manderà nello spazio intorno dei codici anonimi e casuali tramite il BLE, che potranno essere intercettati da altri cellulari che hanno installato a loro volta Immuni. Questi dati anonimi sono salvati nello smartphone e potranno risultare utili in caso di positività al coronavirus di una persona.

Infatti, in questo specifico caso, i codici anonimi, catturati nei giorni precedenti dallo smartphone dell’individuo positivo, verrebbero prelevati dall’ospedale in cui è stato effettuato il test e salvati all’interno di un server. Quest’ultimo li elaborerà e invierà un SMS alle persone interessate, per avvisare del contatto stretto avvenuto con un individuo positivo al virus. Per motivi di privacy, non si avranno informazioni dettagliate circa il nome del paziente e il luogo dell’incontro, dal momento che l’applicazione non farà uso del GPS.

Dato che il rispetto della privacy è fondamentale per l’adozione di massa dell’applicazione, sintetizziamo di seguito i punti che dovrebbero tutelarla appieno:

  • Mancanza di geolocalizzazione, dato che il GPS non verrà sfruttato da Immuni;
  • I server dell’azienda non avranno accesso a dati sensibili, ma solo a codici anonimi che la stessa applicazione genererà;
  • L’applicazione non avrà possibilità di conoscere informazioni sensibili riguardo ai contatti che le persone avranno quotidianamente, dato che saranno registrati solo codici anonimi e casuali.
  • Il profilo clinico compilato dall’utente viene registrato in loco e verrà utilizzato dal personale medico in caso di contagio.

Il download di Immuni sarà volontario, ma caldamente raccomandato dal Governo. Perché possa risultare uno strumento utile alla causa, si stima che almeno il 60% della popolazione italiana dovrà installarla sugli smartphone.

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