Ero a Parigi per la presentazione di P30 Pro, Richard Yu mostrava al mondo intero le capacità fotografiche del nuovo flagship di Huawei e restavo colpito. La presentazione avanzava e il distacco del P30 con la concorrenza in termini fotografici, era sempre più netto fino al punto dove altri smartphone al completo buio non erano in grado di mostrar nulla mentre il P30 Pro restituiva immagini entusiasmanti.
Dopo la presentazione sono entrato in possesso di P30 Pro e la prima cosa che ho fatto, è stata quella di verificare se i miracoli mostrati alla presentazione fossero facili da raggiungere per tutti. Dopo settimane in compagnia di Huawei P30 Pro, posso dirlo: è tutto vero. Huawei P30 Pro vince con enorme distacco la gara alla miglior fotocamera su smartphone. Oltre alla fotografia c’è di più e come da tradizione, è tutto molto intrigante.
Huawei P30 Pro Unboxing
Il box di vendita del P30 Pro è molto elegante, riporta la scritta Leica Quad Camera, tanto per enfatizzare ancora una volta le capacità fotografiche di questo smartphone. All’intero non manca nulla, c’è il caricatore super rapido con cavo usb type c (ricarica il 70% in trenta minuti), ci sono le cuffie con uscita type c ma manca l’adattatore jack da 3,5 mm. Oltre alla manualistica e alla garanzia, nella confezione di vendita finale, probabilmente, ci sarà una cover in TPU.
Huawei P30 Pro Scheda tecnica
La scheda tecnica di Huawei P30 Pro è tra le più complete del mercato smartphone, forse manca giusto il Wi-Fi 6 ma le prestazioni sono comunque eccellenti. Il processore Kirin 980 a 7 nm è un vero mostro di potenza e viene gestito ancora meglio rispetto al passato grazie all’ottimizzazione fatta da Huawei. Al suo interno c’è anche una doppia NPU per gestire al l’intelligenza artificiale, la velocità del calcolo dei dati è nettamente aumentata.
La quadrupla fotocamera è incredibile grazie alla sistemazione innovativa delle lenti per lo zoom ottico 5, c’è un sensore di impronte digitali sotto al display più veloce del solito ma ciò che colpisce sono anche le piccole migliorie quotidiane come il GPS a doppia frequenza in grado di stimare la posizione con una precisione inferiore al metro. Ecco la scheda tecnica completa di Huawei P30 Pro:
Sistema Operativo | Android |
Versione Sistema Operativo | Android 9 EMUI 9.1 Pie |
Dimensioni | 158mm x 73mm x 8mm |
Peso | 191 grammi |
CPU | Huawei HiSilicon Kirin 980 2x 2.6 GHz Cortex-A76 + 2x 1.92 GHz Cortex-A76 + 4x 1.8 GHz Cortex-A55 |
GPU | Mali-G76 MP10 |
RAM (GB) | 8 GB |
Memoria interna (GB) | 128 GB |
Pollici Display | 6.47 |
Risoluzione Display | 1080 x 2340 pixel |
Tipologia Display | OLED |
Megapixel Fotocamera | 40 |
Capacita batteria (mAh) | 4200 |
Vai alla scheda completa: Scheda tecnica Huawei P30 Pro.
Huawei P30 Pro Design
Il lavoro che Huawei sta portando avanti negli anni per la ricercatezza delle varianti cromatiche dei suoi smartphone è favoloso. P30 Pro nella colorazione Breathing Crystal è lo smartphone più eye catching di sempre.
La parte posteriore in vetro ha una sfumatura azzurrina che tende al viola pastello, il tutto enfatizzato da scintillanti giochi di luce rossi e gialli. Non è assolutamente semplice descrivere questa colorazione, basta inclinarlo un po’ per vedere uno smartphone sempre diverso, in alcuni frangenti sembra cromato. Personalmente lo adoro ma se non amate essere osservati per lo smartphone che utilizzate, oltre ad altre versioni frizzanti, c’è la classica black.
Se non è semplice descrivere la colorazione di P30 Pro ma è molto più easy parlare della magistrale costruzione. Le curve del vetro frontale e posteriore si incontrano in un profilo in alluminio che si rende man mano meno tondeggiante fino ad arrivare ad un taglio netto sulla parte superiore ed inferiore. Il profilo piatto inferiore è particolarmente comodo per il grip. Ancora due osservazioni per il vetro posteriore, resiste molto bene alle impronte ed i graffi e nasconde la ricarica wireless (anche inversa).
Anche la parte frontale ha un bel po’ di segreti da svelare. Prima di ogni cosa, grazie al notch a goccia e i lati curvi, P30 Pro è praticamente borderless. Nel suo display OLED, Huawei P30 Pro, integra un lettore di impronte digitali ottico più veloce rispetto a quello di Mate 20 Pro. Il sensore è quindi ancora più è rapido e preciso mantenendo il tasso di sicurezza sempre alto tanto da poter essere utilizzato da Paypal e altre applicazioni di mobile banking per il login. La reale novità da adocchiare è l’assenza della capsula auricolare. Huawei P30 Pro è in grado di far fuoriuscire l’audio per le chiamate dal display, soluzione tecnica impressionante. Senza entrare in inutili tecnicismi, basterà semplicemente portare lo smartphone come sempre all’orecchio per sentire l’audio uscire dal display con la solita, alta, qualità di sempre. La parte frontale di P30 Pro potrebbe sembrare fin troppo standard ma in realtà è un concentrato di tecnologia, molto ben nascosta.
Huawei P30 Pro è uno smartphone che trasmette un feeling premium unico, è costruito alla perfezione, ha tutti i tasti posizionati dover servono (quanto è sexy il tasto power con trama rossa?) e ha un grande equilibrio tra bellezza ed innovazione. Forse è un po’ grande e pesante ma da qualche parte, tutta quella tecnologia, deve essere fisicamente posta.
Huawei P30 Pro Display e audio
Sono quasi 6.5 i pollici del display di P30 Pro (6.47″ per la precisione) con risoluzione FullHD+, tecnologia OLED HDR, bordi edge, notch a goccia, sensore di impronte e capsula auricola sotto al pannello. Impressionante vero?
Non ha una risoluzione levatissima come Mate 20 Pro ma Huawei ha deciso di calibrare il display alla perfezione per dare il massimo della piacevolezza nella visione di contenuti video, quelli in HDR sono qualcosa di fantastico. La luminosità è altissima, alla luce del sole si legge alla perfezione grazie ad un sensore di luminosità che lavora sempre in maniera precisa. La qualità generale di questo display è molto alta, è stato fatto un altro passo in avanti rispetto a Mate 20 Pro (anche i bordi edge hanno una curva meno accentuata per avere meno distorsioni e tocchi involontari).
La soluzione tecnica per eliminare la capsula auricolare e far diffondere l’audio attraverso il display, per quanto innovativa e affascinante possa essere, elimina ogni possibilità di avere un set up stereo. Huawei P30 Pro ha un singolo speaker mono posto sul profilo inferiore e la sua pressione sonora è molto alta, la qualità è sicuramente superiore alla media ma non ha la dinamica di una configurazione stereo. Utilizzato tutti i giorni, sarà in grado di accompagnare alla perfezione qualsiasi serie su Netflix ma considerando anche l’assenza del jack audio, si poteva fare un po’ meglio. Il costo dell’innovazione.
Huawei P30 Pro Utilizzo
Huawei P30 Pro si presenta con la nuova EMUI 9.1 su base Android 9 Pie ed è tangibilmente più veloce rispetto al passato grazie ad alcune modifiche sotto il cofano ma dal punto di vista estetico resta un po’ indietro. Qualche passettino in avanti è stato fatto, le icone sono cambiate ma c’è ancora del lavoro da fare per quanto riguarda l’estetica della EMUI. Pare che la prossima versione di EMUI dovrebbe fare il salto qualitativo tanto atteso.
In ogni caso le funzioni di EMUI 9.1 sono sempre tantissime e storicamente legate alla personalizzazione, alla sicurezza e alla flessibilità di utilizzo ma sono tre le features che mi hanno colpito di più. La prima è il nuovo multitasking a schede e il controllo dell’interfaccia tramite gesture fullscreen. La seconda è la modalità desktop wireless che non funziona ancora benissimo con apps di terze parti ma estende le potenzialità di questo smartphone a tantissimi contesti di utilizzo su un monitor esterno in maniera semplicissima e non vincolata da cavo. La terza è la funzione chiamata “Gestione Digitale”, uno strumento per controllare, monitorare ed eventualmente limitare l’utilizzo dello smartphone. C’è la possibilità di impostare un timer di utilizzo per ogni applicazione ed anche una funzione che attiva una modalità in bianco e nero per rendere lo smartphone meno piacevole da utilizzare durante le ore notturne.
Tralasciando la mole enorme di funzioni legate a EMUI 9.1, per quanto riguarda le prestazioni nude e crude, Huawei P30 Pro non è secondo a nessuno grazie alla doppia NPU per l’intelligenza artificiale che dovrebbe apprendere in maniera autonoma lo stile di utilizzo ed ottimizzare la gestione dei processi e della batteria. Il Kirin 980 è un signor processore in grado di far sfrecciare tra le applicazioni questo P30 Pro che risulterà sempre piacevolmente veloce e scattante in qualsiasi contesto di utilizzo, anche quelli più duri come per esempio l’esecuzione di applicazioni AR con la fotocamera 3D ToF. Operare in multitasking con ben 8 GB è un vero gioco da ragazzi, la risposta al tocco è allucinante e si nota un bel boost di prestazioni rispetto a Mate 20 Pro già molto veloce.
Huawei P30 Pro brilla anche sotto il profilo telefonico. Per quanto possa sembrar strano non avere una capsula auricolare, la diffusione dell’audio dal display è di altissimo livello, dopo un solo giorno di utilizzo ci si dimentica di non avere una capsula auricolare. La ricezione è al vertice della categoria, Huawei gioca una partita già vinta.
Sono sempre sorpreso dalla capacità di migliorarsi di Huawei, non credevo fosse possibile far meglio di un Mate 20 Pro sotto il profilo dell’autonomia. Huawei P30 è l’unico smartphone premium in grado di superare agevolmente il giorno di utilizzo intenso con un 45% di autonomia residua. Tradotto senza mezzi termini, se P30 Pro viene sfruttato per le classiche operazioni quotidiane riesce a chiudere ben due giorni di utilizzo senza colpo ferire. La dotazione hardware è di ben 4200 mAh ma è l’ottimizzazione a fare la vera magia. C’è il supporto alla ricarica wireless, c’è anche la ricarica wireless inversa per caricare cuffie wireless o smartwatch semplicemente poggiandoli sul P30 Pro e non si può non spendere due parole per la ricarica rapidissima grazie al caricatore in confezione. Si riesce a ricaricare lo smartphone dal 0% al 70% in circa 30 minuti, azzerando al minimo ogni possibile problematica di autonomia scarsa, già pari a zero. L’autonomia di Huawei P30 Pro è un reale, concreto valore aggiunto.
Huawei P30 Pro Fotocamera
Sempre di concretezza si parla di fronte al mastodontico sistema fotografico di Huawei P30 Pro. Si perché nonostante la ricerca nei minimi dettagli di Huawei, nonostante i progressi innovativi dal punto di vista hardware, l’esperienza fotografica è mirata per essere realmente utile in ogni contesto di utilizzo e qualsiasi sia la scena da immortalare, con o senza luce.
La fotocamera di Huawei P30 Pro è sempre firmata da Leica e non solo può vantare del supporto più smart e meno invasivo dell’intelligenza artificiale ma di un reparto hardware completamente rinnovato. Il sensore principale Super Sensing è da 40 Megapixel f1.6 OIS (27mm), non è un classico RGGB ma un RYYB, la sostituzione dei pixel verdi con quelli gialli consente di far filtrare ben il 40% di luce in più. Non manca la wide angle da 20 Megapixel f2.2 (16mm) e il nuovo teleobiettivo Zoom 5X da 8 Megapixel f3.4 (125mm). Huawei è riuscita ad integrare uno Zoom ottico 5X cambiando la disposizione interna delle lenti, quasi “stendendole” sul dispositivo ed utilizzando una struttura periscopica per puntare l’ottica. Se tutto questo non dovesse bastare, c’è un quarto sensore utile per creare una mappa 3D per la profondità di campo, è un nuovo ToF (Time of Flight).
Grazie alla potenza di calcolo di Huawei, P30 Pro riesce ad offrire funzioni uniche come la registrazione video Color AI che consente di tenere a colori solo il soggetto principale di un video e registrare tutto il resto in bianco e nero (una funzione molto scenica ma che certifica l’enorme progresso nella fotografica computazionale di Huawei), la modalità Super Macro che sfrutta sia la lente Wide-angle (come in passato) ma anche quella principale per avvicinarsi fino a 2,5 cm dal soggetto per poter ottenere dettagli impensabili prima. Ancora assente la funzione di doppia registrazione video che dovrebbe consentire di registrare con due fotocamere contemporaneamente (arriverà con un prossimo update) mentre non manca la modalità Notte che riesce a perfezionare gli scatti in notturna grazie all’intelligenza artificiale che stabilizza a mano libera lo smartphone permettendo una lunga esposizione combinata. Spoiler, i risultati della modalità Notte sono fantastici ma P30 Pro, delle volte, riesce a scattare meglio senza, semplicemente facendo click.
Si lo so, sono tante parole, tanti dettagli tecnici ma prima di andare al punto, prima di entrare nel dettaglio della qualità di P30 Pro, c’è un ultimo consiglio da dare. Conviene scattare a 10 Megapixel per poter sfruttare correttamente tutte le modalità di scatto con zoom annessi tramite interpolazione. Se volete avere uno scatto a 40 Megapixel, consiglio la modalità Manuale con supporto ai file Raw. Fermi tutti, c’è un’ultimissima cosa da dover rigorosamente sottolineare, la fotocamera frontale, è migliorata, tanto. Huawei P30 Pro ha un sensore da 32 Megapixel f2.0 nel notch a goccia e riesce a tirare fuori scatti ben dettagliati, equilibrati, con colori naturali e soprattutto senza quel fastidioso filtro bellezza che ha rovinato le esperienze passate. Ora Huawei ha anche uno dei migliori smartphone per selfie cam sul mercato.
Ok, c’è un nuovo sensore innovativo, una sistemazione delle lenti unica, la buona wide angle e una ToF ma gli scatti di Huawei P30 Pro, come sono? Assolutamente fantastici, unici e con una versatilità imbarazzante. Tanto imbarazzante da poter osar dire che è impossibile trovare una mirrorless o una reflex che riesca a coprire il 16-125mm di P30 Pro senza avere a disposizione un paio di obiettivi intercambiabili. Ovviamente è una esagerazione ma P30 Pro si avvicina terribilmente alla qualità di una reflex. La fotocamera wide angle riesce a restituire scatti divertenti, è utilissima sopratutto di giorno dove riesce ad esprimersi al meglio. In condizioni di scarsa luce, è il caso di utilizzare la wide angle con la modalità Notte per ridurre il rumore. La fotocamera principale è fantastica, senza se e senza ma. Di giorni riesce a restituire immagini molto naturali, soprattutto se osservate su un monitor adeguatamente calibrato e non spinto alla multimedialità come quello del P30 Pro. C’è tantissimo dettaglio, ottima esposizione e una gestione dei contrasti mirata a preservare l’essenza reale di uno scatto. Di notte, la fotocamera principale è senza ombra di dubbio la migliore di tutto il panorama smartphone per scattare in notturna e non perché il P30 Pro può arrivare a valori ISO altissimi (409,600) ma per la sua semplicità nel tirar fuori la luce dal buio assoluto (senza ricorrere alla modalità Notte). Non sto scherzando, P30 Pro crea la luce dove non c’è.
Ora si può iniziare un discorso anche interessante sul “se è eticamente corretto” nel mondo della fotografia, alterare la realtà e creare luce dal buio assoluto. Non è questo il contesto adatto per questo tipo di discorso ma il punto è un altro. La fotografia computazionale con Huawei P30 Pro ha fatto un altro, enorme, passo in avanti. Se siete dei puristi, restate pure nel buoi, io preferisco tenere in tasca P30 Pro e portare il ricordo a casa anche nelle condizioni di buio totale. La fotocamera meno prestante delle tre è quella da 8 Megapixel con Zoom 5X. Ottimi risultati di giorno per questa fotocamera che consente di avvicinarsi in maniera tangibile ai soggetti, stupefacente quando in combinazione con il sensore da 40 Megapixel riesce a spingersi fino a 10X senza perdita di qualità. La fotocamera Zoom non è particolarmente luminosa, di notte fa fatica com’è giusto che sia ma c’è la modalità Notte che prova a metterci una pezza, è comunque un caso limite. Ecco qualche sample fotografico di Huawei P30 Pro (immagini ridimensionate):
E la fotocamera ToF? Serve per la modalità Ritratto e per qualche applicazione AR. In modalità Ritratto “stacca” bene il soggetto dallo sfondo ma l’effetto finale è troppo elaborato, Huawei ha scelto di impressionare e non di puntare ad un risultato naturale come per le altre fotocamere. Ancora un piccolo miglioramento nella registrazione dei video che si spingono fino al 4K. La stabilizzazione è presente anche alla massima risoluzione anche se in FullHD resta impressionante, sembra quasi di avere lo smartphone su un gimbal. Tutto è migliorato, i dettagli sono più presenti, la qualità dell’audio catturato è più alta. Molto comodo poter passare ai vari livelli di zoom (wide e macro) durante la registrazione stessa.
Lo so, volete sapere se Huawei P30 Pro è il miglior smartphone per scattare fotografie. Si, lo è. Ha una flessibilità che gli altri si sognano, ha un hardware innovativo ed avanzato e se di giorno le differenze sono minime, di notte P30 Pro è inarrivabile.
Huawei P30 Pro Conclusioni
Sulla carta è un prodotto eccellente, lo si utilizza e ci si rende conto che è anche meglio di quel che si pensa. Huawei P30 Pro è lo smartphone tecnologicamente più avanzato che si può trovare al momento sul mercato, non è la prima volta che utilizzo queste parole per un flagship Huawei.
Il brand fa quello che vuole con il mercato mobile, è potenza bruta che si muove con eleganza innata. Un po’ come questo P30 Pro che è un vero concentrato di innovazione in un corpo raffinato ed accattivante. Non è facile mettere a disposizione così tante novità e creare un prodotto che ha voglia di farsi vedere, soprattutto nella colorazione Breathing Crystal.
Si perché Huawei P30 Pro nasconde sotto il display non solo il più veloce lettore di impronte ma anche la “capsula auricolare”, l’audio diffuso tramite la vibrazione del pannello è una vera e propria chicca, una rarità. Sul retro, è nascosta la ricarica wireless inversa e un sistema fotografico unico nel suo genere. Certo, la sezione delle fotocamere non è proprio nascosta ma la tecnologia per ottenere quelle quattro fotocamere, in particolare quella zoom periscopica, è un’attestato delle capacità tecniche di Huawei.
P30 Pro è equilibrio tra forma e materia, è la potenza hardware racchiusa in un corpo piacevole ed enfatizzata da un software di intelligenza artificiale che riesce a fare veri e propri miracoli tecnologici. Se Huawei P30 Pro è il miglior smartphone per scattare fotografie, sia grazie al suo zoom e sia grazie alle incredibile prestazioni di notte, non è merito del solo hardware innovativo ma è frutto della potenza di calcolo del Kirin 980.
Un processore fatto in casa, un minuscolo chip in grado di sprigionare tanta forza bruta senza compromettere la durata della batteria, perché c’è armonia tra le parti, c’è ottimizzazione. Huawei P30 Pro ha un’autonomia fantastica pur mantenendo una quantità di funzioni della EMUI enorme, pur agganciando sempre il segnale in maniera stabile, pur avendo un display OLED ricco e luminoso. Il segreto di Huawei P30 Pro presto svelato, è un device senza alti e bassi. Primeggia sempre, in qualsiasi contesto, in qualsiasi ambito, è sempre in grado di stupire. In particolare nelle basi, nei fondamentali di un buon smartphone, l’autonomia, le prestazioni e la fotocamera.
Costa tanto ma si fa desiderare ed è un un altro punto a favore. Sono pochissimi i prodotti in grado di farsi desiderare anche quando costano ben 999 Euro di listino, Huawei P30 Pro riesce anche in questo. In più, Huawei mostra i muscoli con una promozione in grado di renderlo ancora più appetibile, fino al 7 Aprile si può ricevere in regalo lo speaker Sonos One (229 Euro) e Huawei Video (50 Euro). Una promozione non dovuta ma è quasi un’invito di Huawei a provare le capacità di P30 Pro, uno smartphone fantastico che riscrive realmente le regole della fotografia mobile, computazionale e non solo.
Huawei P30 Pro Offerte
Pro
- Fotocamera
- Batteria
- Prestazioni
- Design
Contro
- Audio mono
- Estetica EMUI
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I nostri voti
Design | 9.5 |
Display | 9 |
Audio | 8 |
Utilizzo | 9.5 |
Autonomia | 9.5 |
Fotocamera | 10 |
Rapporto qualità-prezzo | 8 |
Voto finale | 9.1 |
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