Al MEET Digital Culture Center durante la Milano Design Week, 5 – 12 giugno, è di scena Tomorrow Living, una mostra che esplora come la tecnologia ridefinisce il futuro dell’abitare con un documentario, curato da Robert Thiemann, direttore di Frame magazine, insieme a un’installazione immersiva The Global Home concepita dallo studio multidisciplinare Space Popular.

La Milano Design Week, l’evento creativo globale dove si incontrano nuove idee, talenti e visioni, è il terreno d’eccellenza per presentare questo nuovo progetto sulla cultura e l’innovazione digitali promosso dal Huawei Milan Aesthetic Research Center.

Gianluca Brugnoli, Chief Design Officer del Centro di Ricerca spiega:

“L’obiettivo di questa ricerca è identificare trend, scenari e visioni futuri in cui la nostra vita può essere migliorata grazie all’Internet of Things, l’intelligenza artificiale, il 5G, le tecnologie Cloud, i big data, la realtà virtuale e il design”

Come cambierà l’abitare? Come il design e la tecnologia ne definiranno gli ambienti?

Queste domande sono al centro di un documentario in quattro capitoli che organizza una varietà di spunti di riflessione, idee e progetti, raccolti intervistando 30 tra i più influenti designer, architetti, artisti e scienziati, tra cui Carlo Ratti a Krista Kim, Marjan Van Aubel, Michele De Lucchi, Benjamin Hubert, Pascale Fung e teamLab. Le loro visioni proiettano un futuro prossimo dove la tecnologia è ubiqua, inclusiva, consapevole e sempre più al servizio dell’uomo: un tessuto digitale che ci avvolge e ci riconnette con la natura e l’ambiente, favorisce il benessere psico-fisico, ottimizza consumi e spazi, potenzia le comunità e le relazioni.

Responsive, Resilient, Restorative, Responsible: sono i quattro capitoli di questo documentario e le chiavi di lettura del nostro stile di vita futuro.

La casa fluida e senza confini

Ambienti che rispondono in modo intuitivo e fluido alle necessità dei loro abitanti, fisicamente ma anche emotivamente, garantendo un’esperienza a misura d’uomo e personalizzata di ogni scenario della nostra giornata: sia che si tratti di lavorare da casa, di fitness, entertainment o mobilità.

Questo è anche possibile grazie all’ecosistema di servizi e device intelligenti che crea un’esperienza continua e unificata: la “Seamless AI Life”, la visione di Huawei.

“Vista la necessità di fornire tecnologie che supportino sempre più la quotidianità degli utenti, sono cinque gli scenari principali in cui vogliamo garantire ai consumatori un’esperienza d’uso dei dispositivi ancora più interconnessa e intelligente: Health&Fitness, Easy Travel, Smart Office, Entertainment, Smart Home.”

“L’attenzione sta passando da quello che possono fare i singoli dispositivi (smartphone, smartwatch, tablet, smart TV) a come questi si intrecciano e si sommano formando un super sistema interconnesso, coeso e continuo. I dispositivi intelligenti potenziati dalle capacità sensoriali e di elaborazione dei dati dell’AI possono: percepire i comportamenti dell’utente, estenderne i sensi, monitorarne lo stato di salute, capire le sue emozioni e perfino anticiparne i bisogni. Le interazioni ed esperienze diventano profondamente personalizzate e individuali, gli ambienti sempre più empatici”, spiega Brugnoli.

Scorreremo da un ambiente all’altro con la naturalezza di un tocco su uno schermo; mobili e oggetti che non solo dialogano ma possono anche sovrapporsi per uso, funzione, forma ed estetica, come potremo sperimentare con l’installazione The Global Home di Space Popular al MEET. Ambienti continui e contigui, espansi, per un’esperienza dell’abitare senza confini, in evoluzione, in cui stare sempre di più insieme virtualmente. Ambienti avvolti da una tecnologia invisibile; autosufficienti, biomimetici e responsabili verso l’uso dei materiali.

Circolarità, smart city e co-creazione

Il digitale offre moltissimi strumenti per l’economia circolare e l’efficienza del consumo energetico a impatto zero. Design e tecnologia permettono di sposare al 100% l’energia solare che potrà ricoprire ogni superficie: “Nel futuro diremo che un oggetto è rotto quando non genera più energia autonomamente”, spiega Marjan van Aubel.

AI e Blockchain forniscono la carta d’identità dei materiali (provenienza, caratteristiche e manifattura) aiutando a ridurre sprechi. 3D printing e materiali innovativi permettono il riuso in maniera circolare: “Possiamo riutilizzare lo stesso materiale più di 10 volte per 10 design diversi”, dice Hans Vermeulen, AD e fondatore di Aectual.

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Grazie a un ecosistema di tecnologie (tra cui digital twin, big data, tecnologia solare) le città diventano arcipelaghi di quartieri auto-sufficienti e connessi tra loro, il cui cuore pulsante è la comunità e il conseguente scambio culturale: le Earth Stations immaginate da Michele De Lucchi e i quartieri democratici di Space&Matter ne sono esempi visionari.

Su scala più grande, la rimetabolizzazione delle città è resa possibile dall’unione di due intelligenze: artificiale e biologica. Micro-organismi come alghe, funghi, batteri sono in grado di trasformare smog, micro-polveri e altri agenti dannosi in ossigeno.

Il futuro, infine, potrà essere costruito in modo condiviso e collaborativo, basato sul dialogo tra varie discipline, ambiti e professionisti, in cui l’architetto diventa un direttore d’orchestra, come dice Carlo Ratti e testimonia AMDL Circle di De Lucchi. Neuro-scienziati, esperti di materiali, ingegneri, scrittori, psicologi uniti in uno scambio di conoscenza ed esperienze per una visione del presente e del futuro sempre più consapevole, interconnessa e intelligente.

Questa pluralità di voci è il valore anche di Tomorrow Living: un patrimonio di temi e visioni che Huawei approfondirà tramite possibili future collaborazioni con i protagonisti di questa ricerca.


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