L’aumento esponenziale della richiesta di smartphone provenienti dalla Cina ha sollevato una questione molto chiacchierata in rete, ovvero le conseguenze dovute al mancato supporto della banda 20 da parte del proprio device! Avrò ripercussioni sull’utilizzo quotidiano? Ne conseguirà una peggiore capacità di agganciare le reti telefoniche? Cerchiamo di rispondere a tutti i dubbi, partendo da un piccolo approfondimento sull’utilità della famosa B20 e sul suo utilizzo.

Banda 20 – A cosa serve?

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La banda 20 è una banda di frequenza, utilizzata dagli operatori telefonici italiani ed europei, per la trasmissione dei dati su reti LTE. Entrando maggiormente nel dettaglio, le bande di frequenza 4G LTE utilizzate in Italia sono:

  • Banda 3 (1800 MHz), utilizzata da TIM, Vodafone e 3 Italia, velocità massima in download variabile da 75 fino a 150 Mbit/s;
  • Banda 7 (2600 MHz), utilizzata da TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, velocità massima in download da 112,5 a 150 Mbit/s;
  • Banda 20 (800MHz), utilizzata da TIM, Vodafone e Wind, velocità massima in download 75 Mbit/s.

L’utilizzo di tali bande venne assegnato mediante un’asta pubblica nel 2011, attraverso la quale tutti gli operatori di telefonia mobile in Italia riuscirono a tramettere segnale 4G ai propri clienti.

La bande a frequenza più bassa, dunque la 20 a 800 MHz, permette di trasmettere il segnale coprendo distanze maggiori, accettando qualche compromesso in termini di velocità di trasmissione dei dati. Questo significa, all’atto pratico, che all’interno di alcuni edifici o in zone lontane dall’antenna (generalmente in periferia o in zone rurali) il segnale 4G viene garantito solo attraverso la banda a 800 MHz. Possedere uno smartphone che non supporta la banda 20, quindi, può comportare difficoltà nell’agganciare questo tipo di segnale. Ne consegue che lo smartphone effettuerà maggiori passaggi dalla connessione 3G al 4G e viceversa, con possibile perdita di connessione, trasmissione dati altalenante e consumo maggiore di batteria.

Gli utenti WIND sono quelli più colpiti dal problema della banda 20 Quasi la totalità degli operatori sfrutta la banda a 800 MHz per trasmettere segnale 4G in profondità e per garantire il 4G+: si tratta di una connessione LTE Advanced, resa possibile attraverso l’aggregazione di frequenze differenti (B3+B20), con lo scopo di aumentare le velocità di picco e gestire al meglio il traffico sempre crescente degli utenti, soprattutto nelle zone maggiormente affollate.

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Soprattutto il Gestore WIND, per la sua rete 4G, sfrutta la frequenza a 800 MHz. Dunque, chi utilizza una scheda WIND dovrebbe acquistare smartphone che sfruttino anche la B20 per ricevere segnale. La joint venture tra 3 Italia e la stessa WIND potrebbe cambiare la situazione, ma è comunque preferibile indirizzarsi verso specifici dispositivi.

Veniamo dunque alla questione più spinosa: la scelta e l’acquisto di un nuovo dispositivo. Semplifichiamo i concetti:

  • Chi acquista uno smartphone destinato al mercato italiano tramite canali distributivi ufficiali non deve temere nulla: il supporto alla banda 20 è, generalmente, sempre previsto. Recentemente, il brand orientale Meizu ha aperto la vendita ufficiale in Italia dei propri dispositivi. Non tutti, però, supportano la banda 20. Informarsi sul modello desiderato eviterà delusioni in seguito all’acquisto;
  • Chi acquista un terminale destinato ad altri mercati, a partire da quello cinese, ma importato nel mercato europeo e italiano dovrebbe sempre verificare il supporto alla banda 20, perché tale caratteristica non è data per scontata, dal momento che in alcuni mercati, come quello cinese, il segnale 4G non viaggia attraverso la banda a 800 MHz.
  • Un buon modo per avere informazioni sulle frequenze supportate da uno smartphone specifico risulta quello di collegarsi al sito FrequencyCheck , strumento potente ed affidabile al servizio degli utenti.

 

Si può fare a meno di banda 20 in Italia?

Arrivati a questo punto è semplice capire che uno smartphone senza banda 20 (800Mhz) non potrà connettersi alla relativa frequenza LTE 4G. Uno smartphone senza banda 20 quindi potrà comunque funzionare correttamente. Se tuttavia vivete in determinate zone che non sono coperte dalla banda 20, il vostro smartphone potrebbe non agganciarsi alla rete LTE quindi funzionerà in 3G e non in 4G andando ad intaccare la velocità di connessione. Se tuttavia viviamo in grandi metropoli o sfruttiamo principalmente lo smartphone con rete Wifi allora l’assenza della banda 20 potrebbe non essere un problema per voi. Ovviamente come abbiamo visto il problema maggiore lo hanno i clienti Wind mentre per Tre Mobile e Free Mobile il rischio è assente. Per gli operatori TIM o Vodafone c’è invece un rischio moderato di non essere coperti dalla banda 800Mhz

 

 

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Quali smartphone hanno la banda 20?

Come abbiamo visto sopra tutti gli smartphone venduti in Italia nei negozi fisici o negli store online Italiani sono dotati di Banda 20. Il problema avviene quando compriamo gli smartphone “Cinesi” o comunque al di fuori del territorio Europeo. Questo significa che Brand come Oppo, Oukitel, Ulephone, Elephone, Meizu, Maze, Nubia solitamente non hanno la banda 20 di fabbrica.

Anche nel caso del popolare brand Xiaomi la scelta non è sempre immediata: non tutti gli smartphone Xiaomi infatti hanno la banda 20 e per riconoscerli, oltre a leggere le frequenze a cui operano, bisogna vedere se c’è esplicitamente scritto “Con Banda 20 LTE” o “Versione Internazionale” in quel caso sono abilitati a lavorare alla frequenza della banda 20.

NOTA BENE: la banda dipende dal modulo telefonico incorporato nel dispositivo. Non basta quindi flashare una ROM diversa ma è proprio un concetto a livello Hardware.

 

Al termine di questa spiegazione viene naturale, dunque, consigliare l’acquisto di uno smartphone che supporti la banda 20. Non è però indispensabile che ci sia e ,soprattutto, la questione non merita tutta l’attenzione e la preoccupazione che la rete continua ad alimentare da tempo. E poi, una succulenta offerta su uno smartphone import, mancante del supporto alla banda a 800 MHz, può valere il compromesso di una connessione dati non al top in alcuni, particolari contesti di utilizzo. Non credete?

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