L’annosa questione relativa ai dubbi circa la convenienza o meno – in termini degrado della batteria o di pericolosità – di lasciare il proprio smartphone in carica di notte ha assunto nel corso degli anni tratti quasi leggendari. In realtà, la questione è piuttosto semplice, ma causa il passaggio da una tecnologia all’altra e la rapida innovazione nel campo degli smartphone, le risposte sono tante e legate a differenti stadi dello sviluppo tecnologico. Lasciare il telefono in carica di notte rovina la batteria? La risposta è: no, non più. Ma ripercorriamo velocemente la storia degli smartphone e delle loro batterie.

Nichel vs Litio

In principio era il nichel. La transizione dalle batterie al nickel a quelle attuali agli ioni di litio è avvenuta nei primi anni del nuovo millennio. Anni fa, le batterie dei telefoni erano realizzate primariamente in nichel, proprio come la maggior parte delle batterie Duracell o Energizer che si possono acquistare nei negozi. Le batterie al nichel soffrivano del cosiddetto “effetto memoria“, ovvero la tendenza ad avere una memoria ciclica. Se tra un ciclo e l’altro le batterie non erano ricaricate completamente, potevano “dimenticarsi” della loro massima capacità e offrire una minore capacità di ricarica.

Per fortuna le batterie al litio odierne non soffrono dell’effetto memoria, possono assumere varie forme – a tutto vantaggio di chi sviluppa gli smartphone, che possono contare su batterie piatte e sottili -, durano di più nel tempo e possono essere ricaricate molto velocemente. Il vero tallone d’Achille delle batterie a litio è costituito dalla loro sensibilità alla temperatura. In primis, esse “soffrono” sia il caldo che il freddo.

Calore • Croce e delizia delle batterie al litio

Le batterie al litio infatti possono essere ricaricate ad una temperatura compresa tra i 0 ed i 45 gradi centigradi. Al di sotto dei 0 gradi, in teoria non è nemmeno possibile attivare il processo di ricarica. Il freddo, inoltre, non impedisce alle batterie di scaricarsi con il tempo quando non vengono utilizzate: tenere le batterie inutilizzate nel proprio freezer, dunque, non servirà a preservare intatta la loro carica. Per contro, al salire della temperatura, la ricarica diventa più veloce. Le tecnologie di fast-charging odierne operano al meglio a temperature comprese tra i 5 ed i 45 gradi centigradi.

Il problema è che le batterie, in fase di ricarica, si riscaldano. Quando la loro carica massima è raggiunta non sono in grado di offrire ulteriore capacità, e l’energia in eccesso viene convertita in calore. La ricarica notturna, dunque, diventa un problema nel momento in cui la batteria non è in grado di interrompere il processo di ricarica una volta che ha raggiunto la sua capacità massima. Per fortuna, gli smartphone non sono “smart” solamente di nome, ma anche di fatto.

Se le batterie al litio non sono infatti cambiate più di tanto nel corso delle ultime due decadi, il meccanismo di ricarica si è evoluto nel tempo. Il software che gestisce i dispositivi forniti di batteria, infatti, nel momento in cui le loro batterie sono completamente cariche, dirottano l’energia che ricevono, “staccando” la batteria e utilizzando la corrente come fonte di energia primaria. Non c’è dunque più alcun problema nel lasciare in carica di notte il proprio smartphone per timore che la batteria si surriscaldi e si deteriori.

Ricarica della batteria • Le buone abitudini

Ci sono comunque una serie di pratiche che è consigliabile seguire per mantenere la salute delle proprie batterie intatta nel tempo.

  1. Ogni batteria al litio è in grado di compiere un numero finito di cicli di carica/scarica. Dopo ogni ciclo, la capacità della batteria si riduce leggermente. Anche in assenza dell’effetto memoria delle batterie al nichel, è dunque sconsigliabile eseguire cicli di ricarica completi. Si consiglia in generale di mantenere il livello di carica della propria batteria tra il 40 e l’80%. Se da un lato è vero che i controller delle batterie impediscono loro di raggiungere una effettiva carica del 100% (indipendentemente dalla carica segnalata dal sistema operativo), un livello di carica modesto previene lo stress da voltaggio. A tutto vantaggio della vita della batteria.
  2. Quando si è in possesso di un telefono con sistema di quick-charging, conviene non utilizzarlo per ogni singola ricarica effettuata. La ricarica veloce surriscalda infatti notevolmente la batteria, degradandola. Non a caso, Sony sta studiando un sistema di ricarica “lenta”, chiamato Soft Charging, da utilizzare proprio per la ricarica notturna, ossia quando la ricarica rapida non serve.
  3. Come già rimarcato in precedenza, le batterie al litio non soffrono dell’effetto memoria. Con il passare del tempo, però, il metro interno della batteria potrebbe perdere in precisione. È dunque consigliabile eseguire ogni tanto – una volta al mese è più che sufficiente – un ciclo di scarica/carica completo per ricalibrare le batteria: per fare ciò, è sufficiente utilizzare il telefono fino allo spegnimento, e ricaricare completamente la batteria senza accenderlo.

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