Quando si prova un dispositivo mobile si dà, forse, troppa importanza alle funzionalità, alle prestazioni e all’estetica. Non si parla mai del costruttore, delle risorse che investe sul prodotto per tenerlo sempre aggiornato nel tempo. Eppure il problema degli aggiornamenti del sistema operativo Android è noto e sempre attuale. C’è troppa frammentazione ancora, per cui viene da chiedersi se le soluzioni adottate da Google stanno migliorando la situazione.
Il pensiero va a Project Treble, ad esempio, lo strumento introdotto da Big G con Android Oreo che dovrebbe aiutare gli OEM a lavorare velocemente agli aggiornamenti, occupandosi solo di una piccola parte del codice di Android. Project Treble sta dando i frutti sperati? Quale produttore è più virtuoso nel rilascio degli update?
Aggiornamento Android – Diamo uno sguardo ai dati
Il grafico realizzato da Android Authority risalta le tempistiche di aggiornamento ad una nuova versione di Android da parte di un’azienda, rispetto al rilascio del software definitivo per conto di Google.
Snocciolando alcuni dati si evince che Nougat ha richiesto circa 190 giorni per l’installazione sui principali smartphone in commercio, mentre Oreo ha raggiunto i flagship con tempistiche inferiori (circa 170 giorni). Le cose sono ancora migliorate con Android Pie, dal momento che l’OS è stato installato sulla maggior parte dei top di gamma entro 118 giorni dall’inizio del roll-out sui Pixel.
Gli OEM più “piccoli” battono in velocità i colossi
I tempi di rilascio di Android Pie ci dicono molto sull’atteggiamento dei principali produttori: alcuni stanno stupendo per velocità, altri si stanno dimostrando più lenti dei loro standard. Prendiamo ad esempio Huawei, Samsung e Xiaomi, player che con Android Pie hanno dimostrato serietà e maggiore velocità nell’aggiornare i propri smartphone. OnePlus e Sony si confermano ancora una volta eccezionalmente rapidi nel rilascio delle nuove versioni del robottino verde, mentre Motorola, inaspettatamente, è stata più lenta del passato nel portare l’ultimo aggiornamento di Android sulla sua serie Moto Z.
Viva Project Treble e Android One
E’ chiaro come Project Treble abbia aiutato molto gli OEM nell’aggiornare i propri device. Da Nougat a Pie molti produttori hanno addirittura dimezzato i tempi di rilascio dell’OS (Samsung, Huawei e Xiaomi). La soluzione introdotta da Google risulta ancora più efficace sui medi e base di gamma, grazie anche all’adozione da parte dei costruttori di Android One, il sistema operativo stock che strizza l’occhio ai Pixel.
Aggiornamento Android – Si può ancora migliorare?
Gli ottimi risultati evidenziati dal report fanno fare bella figura a Google. C’è ancora, però, tanta strada da fare. Si rileva un gap evidente tra aziende virtuose nell’aggiornare i propri terminali e quelle più lente. Senza toccare il tasto degli update per gli smartphone più datati. Molti vengono abbandonati; probabilmente, il supporto che viene garantito dagli OEM dovrebbe essere esteso. In un mondo digitale ideale ci aspettiamo di vedere considerati tutti i terminali per un periodo superiore ai 2 anni.
Come si comporteranno i produttori nel futuro? Sicuramente i tempi di aggiornamento alla prossima versione del sistema operativo saranno utili per capire con maggiore certezza i margini di miglioramento delle varie aziende. Speriamo in una riduzione delle tempistiche sempre costante!
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