Il minor impegno possibile da parte di chi scatta, la maggior qualità in ogni situazione di luce, il maggior numero di scatti ben riusciti. Pixel 4 XL cerca questa sintesi tra fattori con la fotografia computazionale. Avere un Pixel 4 XL in tasca è sinonimo di sicurezza, è uno strumento talmente potente da lasciar sereni in ogni contesto, zoom o meno, lui scatterà immagini fantastiche.

Le cinque righe poco su non sono altro che una citazione alla review di Google Pixel 4 XL di un mesetto abbondante fa. Le ho riprese perché son stato in giro per Valencia con Pixel 4 XL in tasca ed ho potuto apprezzare ancora una volta quanto sia piacevole scattare con uno smartphone di Google.

Il mio non è stato un viaggio programmato per approfondire le doti fotografiche di Pixel 4 XL, è stato un viaggio di piacere con la mia ragazza. Non avevo nessuna intenzione di stare lì a cercare la foto perfetta, centrare l’inquadratura, aspettare che le persone non mi rovinassero lo scatto. I miei unici intenti a Valencia erano votati al cibo, allo svago, al relax e ad un po’ di cultura che non fa mai male. Per la cronaca, lo Zoom 8x di Pixel 4 XL mi ha aiutato ad osservare meglio il Sacro Graal custodito nella Cattedrale di Valencia.

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Google Pixel 4 XL si è confermato essere uno strumento imbattibile nel punta e scatta. Ad onor del vero è stato anche meglio, spesso e volentieri non avevo nemmeno il tempo di puntare, ho scattato con la consapevolezza di aver salvato il momento con la maggior qualità possibile. In un viaggio di piacere, il tempo è poco per prendersi dei momenti e scattare in libertà. Si svolazza tra le mete e i punti di interesse puntando la fotocamera dove capita ma non si ha la voglia di fermarsi per troppo tempo. Almeno questo è successo a me, la voglia di scattare era decisamente inferiore a tutto ciò che aveva da offrirmi Valencia.

Pixel 4 XL si è rivelato ancor più performante dei classici test da laboratorio. La prima cosa che ho apprezzato durante i ritmi frenetici di un weekend alla ricerca della miglior paella di Valencia, è stata la possibilità di vedere le elaborazioni dell’algoritmo di Google direttamente in live view.

Può sembrar cosa di poco conto ma con tutti gli altri smartphone in commercio, si punta lo smartphone, si scatta e poi si attende che l’elaborazione sia stata efficace, che l’HDR abbia risolto le problematiche della foto, che tutto venga raccolto con il minor margine di errore. Vedere in live view quale sarà il risultato dell’HDR o della risoluzione dei problemi più comuni per sensori così piccoli, da decisamente una marcia in più. Allo stesso modo, i controlli di doppia esposizione per luci ed ombre sono un vantaggio notevole, è come modificare lo scatto ancor prima di farlo.

Per le strade di Valencia ho capito che Pixel 4 XL mi stava aiutando ancor prima di premere il tasto di scatto, questo ha reso la mia velocità di raccogliere ricordi ancora più elevata con la sicurezza di aver visto in live view come sarebbe venuta la foto. Sarebbe un grave errore sottovalutare questo minuscolo fattore nella valutazione complessiva dell’esperienza fotografica offerta da un Pixel 4.

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Lo so, qualcuno di voi arrivato a questo punto inizierà a storcere il naso. Pixel 4 XL è in grado di fare tanto ancor prima di scattare e poi non ha una Ultra Wide. Ok parliamone ma facciamolo seriamente. Di smartphone con fotocamere Ultra Wide ne ho provati e quei sensori non sono mai al livello di quelli principali, c’è sempre un calo netto di qualità oltre ad avere una taratura cromatica diversa su molti device (solo Apple con il suo iPhone riesce a avere una resa cromatica uguale con i tre obiettivi).

Personalmente non sono un grande fan delle Ultra Wide, non le trovo particolarmente utili in viaggio, sono certamente divertenti e ti permettono di raccogliere molti più elementi in un solo scatto. Ho appurato che son più un tipo da Zoom, son più un tipo che generalmente cerca una composizione pre-scatto e per le mie esigenze, avere uno Zoom di qualità è più importante rispetto ad una Ultra Wide.

Tralasciando le mie preferenze, ci sono casi in cui una Ultra Wide fa la differenza e Google poteva sicuramente inserire un sensore in più. Onestamente parlando c’è solo uno smartphone che dovrebbe avere una Ultra Wide di qualità, è il Huawei Mate 30 Pro e sappiamo bene che vicende politiche lo tengono lontano dalle nostre tasche. Appurato che, al momento, una Ultra Wide realmente soddisfacente sul mercato ancora non c’è, tutte le altre non le ritengo qualitativamente piacevoli come i sensori principali.

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Un peccato, un vero peccato perché al Bioparco di Valencia ho pensato più di una volta che una Ultra Wide avrebbe raccolto il ricordo in maniera più efficace rispetto al sensore standard. Tutto ad un tratto, davanti ad una scena mozzafiato con gli elefanti del Bioparco mi son ricordato che Pixel 4 XL ha la una Ultra Wide, solo che è software. Si chiama Fotosferica e c’è da selezionare l’opzione Grandangolo. Ho impiegato circa 10 secondi per scattare, ho atteso l’elaborazione e mi son ritrovato davanti ad uno scatto fantastico per definizione, bilanciamento dei colori e resa generale. Sfido chiunque ad indovinare che questo scatto è frutto della fusione software di nove fotografie.

Al Bioparco ho sfruttato tantissimo le funzioni si Zoom del Pixel 4 XL. Dopo pochi scatti mi son reso conto che, rispetto ad altri smartphone con Zoom, non facevo caso al livello di Zoom selezionato. Qualsiasi sia lo Zoom-in desiderato, Pixel 4 XL fino al 6x offre davvero una qualità molto alta, ho notato elaborazioni più accentuate al valore massimo (8x).

Tralasciando il macchinoso passaggio per avere un Ultra Wide software, è chiaro che Pixel 4 XL permetta di vivere meglio il momento, passare meno tempo a ricercare la foto perfetta, essere meno attenti al livello di Zoom ed avere la sicurezza di non dover buttare via uno scatto. In un solo week end a Valencia ho scattato la bellezza di 203 foto, sapete quante ne ho eliminate? Solo 3 e non perché fossero venute male ma le scimmiette del Bioparco non avevano voglia di mettersi in posa.

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Ad oggi tutti gli smartphone premium sono in grado di raccogliere ottimi scatti indipendentemente dalle condizioni di luce grazie al lavoro della fotografia computazionale. Pixel 4 XL però ha dalla sua una precisione chirurgica, una piacevolezza unica nel risultato finale. Ha dei piccoli dettagli come l’elaborazioni in live view, la doppia esposizione e un’esperienza semplice e rapida che permette di minimizzare l’errore.

Sebbene gli smartphone premium siano macchine fantastiche per scattare, non tutti sono in grado di raccogliere una quantità di scatti perfetti come Pixel 4 XL. Un Pixel anche se messo nelle mani di chi non ha nemmeno un minimo di praticità con la fotografia sarà sempre di grado di raccogliere uno scatto di qualità, altri smartphone hanno bisogno di maggior concentrazione, di settare meglio le impostazioni della fotocamera, di scavare più a fondo per attivare alcune impostazioni.

In giro per Valencia ho raccolto 203 scatti fantastici, 3 son stati eliminati per la velocità delle scimmie del Bioparco ma son sicuro che con un’altro smartphone in tasca la percentuale di scatti ben riusciti sarebbe stata notevolmente inferiore sopratutto tenendo in considerazione che la mia voglia di ricercare lo scatti dei sogni era pari a zero. Con Pixel 4 XL ho raccolto al meglio un ricordo senza perdermi l’attimo, il momento. In alcuni casi, fa tutta la differenza del mondo.

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Tutti gli scatti presenti nell’articolo sono stati modificati (e ridimensionati per alleggerire la pagina) direttamente da smartphone con VSCO, perché in fondo andranno a finire nel mio feed di Instagram.

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