In un momento cruciale per l’industria tecnologica, con l’Unione Europea che spinge verso la sostenibilità attraverso nuove normative sulla riparabilità, Swappie lancia un’ambiziosa proposta per trasformare il mercato degli smartphone ricondizionati. Il colosso europeo del refurbishment ha pubblicato un White Paper che delinea la roadmap per democratizzare l’accesso alla tecnologia sostenibile.

I numeri parlano chiaro: il mercato europeo degli smartphone vale 100 miliardi di euro, ma il segmento dei ricondizionati rappresenta appena il 10%. Un dato che evidenzia l’enorme potenziale di crescita del settore, soprattutto considerando l’impatto ambientale: la produzione di ogni nuovo smartphone genera circa 80 kg di CO2, l’85% dell’impronta carbonica totale del dispositivo. In confronto, optare per un dispositivo ricondizionato può abbattere le emissioni fino al 78%.

“In qualità di azienda dedicata alla sostenibilità e all’innovazione, Swappie si impegna a guidare il mercato dell’elettronica ricondizionata”, afferma Jori Ahvonen, CTO di Swappie, sottolineando la correlazione diretta tra accessibilità delle riparazioni e longevità dei dispositivi.

Le barriere tecniche e normative

L’analisi di Swappie identifica tre ostacoli principali alla crescita del settore:

  1. Il monopolio dei produttori originali su parti di ricambio e documentazione tecnica
  2. Le problematiche legate alla tassazione transfrontaliera, in particolare riguardo l’IVA marginale
  3. La carenza di tecnici specializzati in un mercato in rapida espansione

Claire Darmon, Head of Public Affairs Europa di Swappie, evidenzia come l’implementazione del Diritto alla Riparazione sia fondamentale per questo cambiamento: “Attraverso la promozione di metriche standardizzate sulla riparabilità e una rendicontazione trasparente, il nostro obiettivo è dare maggiore potere ai consumatori e sostenere lo sviluppo di un ecosistema tecnologico robusto e sostenibile”.

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Verso un’economia circolare tech

Il documento propone due direttrici principali d’intervento: riprogettare gli smartphone per una maggiore riparabilità, eliminando pratiche come il part-pairing, e potenziare il recupero dei dispositivi usati. Quest’ultimo punto è particolarmente critico: attualmente solo il 25% dei telefoni usati in Europa viene riciclato o rivenduto.

Elena Garbujo, Country Manager Italia, conclude sottolineando l’importanza dell’educazione dei consumatori: “Crediamo che, offrendo ai nostri clienti le informazioni giuste, possiamo ridurre i rifiuti elettronici e promuovere un uso più responsabile della tecnologia. Insieme, possiamo fare scelte sostenibili che apportano benefici sia al nostro portafoglio che al pianeta”.

In un contesto dove l’elettronica di consumo genera 62 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno in Europa, l’iniziativa di Swappie rappresenta un importante passo verso un futuro tecnologico più sostenibile. La sfida ora è trasformare questa visione in realtà, superando le barriere normative e tecniche che ancora ostacolano la crescita del mercato dei ricondizionati.


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