Introduzione
Da pochi giorni è arrivata in Italia la nuova serie numerica Reno 10 di OPPO, una serie da sempre apprezzata per il suo design elegante e per essere particolarmente votata all’imaging fotografico. Quest’anno il lancio in Italia ha visto protagonisti OPPO Reno 10 e OPPO Reno 10 Pro 5G affiancati da diversi accessori come OPPO Pad 2 e le cuffiette OPPO Air 3 e OPPO Air 3 Pro che sono in commercio da pochi giorni.
Nonostante la serie Reno 10 Pro abbia lo stesso DNA delle serie precedenti, troviamo alcune scelte che allo stesso tempo donano continuità ma anche una direzione nuova rispetto alla serie Reno a cui siamo solitamente abituati. Tra le grandi novità c’è la presenza di un teleobiettivo 2X, una funzione richiesta a gran voce e che mancava alla generazione precedente.
I nuovi Reno 10 arrivano dopo l’assenza della Serie Find X6 in Italia ma dopo l’ottimo pieghevole Find N2 Flip che abbiamo recensito con buoni voti anche su Techzilla.
Da questo punto divista la serie Reno è una delle più apprezzate perché vuole proporre l’esperienza dei top gamma della serie Find X ad un prezzo più basso, venendo ovviamente in contro a compromessi per limare il prezzo. Nonostante questo però il prezzo di listino è di 649.99 euro per la variante Reno 10 Pro: un prezzo che viene parzialmente ammortizzato dai vari accessori e promo incluse per il periodo di lancio. Ma scopriamolo meglio insieme a cominciare dalla scheda tecnica e dal contenuto della confezione.
Scheda tecnica
- display: OLED 6,74″ 2772×1240, refresh rate 120Hz, 394PPI, protezione AGC Dragontrail Star 2, rapporto screen-to-body 93%, luminosità 500nits (typ.), 800nits (outdoor), 950nits (HDR), HDR 10+, 100% DCI-P3, 2160Hz PWM
- processore: Qualcomm Snapdragon 778G con GPU Adreno 642L
- memoria:
- 12GB di RAM LPDDR4X espandibile virtualmente
- 256GB interna
- sensore impronte digitali:integrato nel display
- connettività: dual SIM, 5G, WiFi 5/6, Bluetooth 5.2, NFC, USB-C, GPS
- fotocamere:
- anteriore: 32MP Sony IMX709 RGBW, f/2,4, FOV 90°, AF
- posteriori:
- 50MP principale, Sony IMX890, f/1,8, PDAF, OIS, lente 6P
- 8MP ultra grandangolare Sony IMX355, f/2,2, FOV 112°, FF, lente 5P
- 32MP tele Sony IMX709, f/2,0, AF, 2X Optical Zoom, lente 6P
- batteria: 4.600mAh, ricarica SuperVOOC 80W e chip SUPERVOOC S
- audio: mono con Dirac e volume boost 200%
- dimensioni: 162.3mm × 74.2mm × 7.89mm
- peso: 185 grammi
- colori: Glossy Purple e Silvery Gray
- OS: Color OS 13.1 basato su Android 13
Unboxing
Confezione minimal come oramai siamo abituati ma purtroppo quest’anno non troviamo la cover trasparente in TPU nella confezione. Peccato visto che insieme alla pellicola dovrebbe essere – a mio avviso – un must per qualunque smartphone per proteggerlo già dal primo giorno di utilizzo.
Tralasciando questo, in dotazione abbiamo tutto il necessario tra cui il cavo USB/USB-C e soprattutto un ottimo alimentatore rapido Super VOOC da 80W
Design & Materiali
La serie Reno ha sempre puntato su una fascia più giovanile rispetto alla serie Find X, mirando molto sull’estetica, a cominciare dall’iconica finitura OPPO Glow che ci ha regalato smartphone cangianti e con giochi di luce sulla cover molto interessanti in passato. Quest’anno troviamo una serie di punti di rottura nella continuità del design della serie Reno con scelte diverse dal solito e che in questo caso diventa un po’ più anonimo andandosi a mimetizzare con i design più tradizionali che troviamo in commercio in questo periodo.
Senza dubbio sulla parte posteriore la particolarità che lo rende davvero riconoscibile è il modulo in metallo della fotocamera a pillola. Le due fotocamere nel blocco inferiore invece hanno una copertura in vetro. Anche il display è ora curvo, andando ad interrompere una scelta che andava avanti da diverse generazioni OPPO Reno – ma di questo ne parleremo meglio più avanti.
La prima cosa che si nota è senza dubbio le dimensioni contenute e il peso: 162.3 × 74.2 × 7.89 mm, con un peso di appena 185 grammi. Già rispetto alla serie dello scorso anno, il Reno 8 Pro, si nota un design più snello e un peso più contenuto.
Purtroppo sono stati fatti alcuni sacrifici a livello estetico e di costruzione per mantenere il prezzo più contenuto: in particolare non troviamo la certificazione IP68, quindi niente resistenza a liquidi e polvere ed il frame principale è realizzato in plastica cromato – anche se non sarà facile accorgersene subito visto che il mix di materiali è usato sapientemente per non intaccare l’ergonomia e la sensazione premium in mano.
Sulla parte frontale troviamo l’ampio display curvo da OLED da 6.7 pollici, protetto dal vetro di protezione AGC Dragontrail Star 2, con risoluzione di 2772×1240 pixel e punch-in hole per la camera frontale posizionato nella parte centrale superiore. Il lettore di impronte digitali è collocato sotto al display; è facile da raggiungere ed è piuttosto rapido e preciso nello sblocco.
La parte posteriore del modello nero che abbiamo tra le mani ha una cover satinata che nasconde alla perfezione le ditate anche se non aumenta particolarmente il grip. Il design non è particolarmente “unico” ed è caratterizzato da un retro in vetro che segue la stessa curvatura del display frontale.
Sulla parte superiore troviamo invece un foro per il microfono ambientale mentre in quello inferiore trova posto l’ingresso di ricarica USB-Type C, la griglia per lo speaker principale, il carrellino per la SIM card ed un ulteriore microfono ambientale.
Nel complesso lo smartphone è solido e ben assemblato, con un peso leggero in mano e un display con un’ottimo rapporto qualità schermo. Come dicevamo all’inizio non si direbbe il diretto erede del Reno 8 per via dei differenti cambi estetici: Reno 10 Pro riporta in auge i bordi stondati per via dell’adozione di un display curvo 3D sui bordi, in controtendenza rispetto alle generazioni passate. Purtroppo il dispositivo non ha certificazioni contro acqua e polvere.
Hardware
Anche a livello hardware troviamo alcune differenze rispetto al Reno 8 Pro che abbiamo recensito lo scorso anno: OPPO dice di nuovo arrivederci ai chipset Mediatek per equipaggiare uno Snapdragon 778G Di Qualcomm, un octa-core da 2,4 Ghz a 6 nanometri con GPU Adreno 624L e 12GB di memoria RAM fisica (uno taglio di memoria disponibile). Questa è espandibile tramite MemoryBoost di OPPO aggiungendo RAM virtuale.
Sul lato connettività troviamo rete 5G,Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2, NFC e anche un emettitore ad infrarossi posizionato sulla parte superiore vicino al microfono ambientale. Al suo fianco, poco pubblicizzato, trova posto anche un emettitore IR per comandare i dispositivi infrarossi. Una funzione tipica degli smartphone del mercato Asiatico ma poco sfruttata qui da noi.
L’audio è stato ingegnerizzato insieme a Dirac e durante le chiamate non abbiamo avuto problemi ad ascoltare e farci sentire dall’altro lato. L’audio mono, posizionato in basso è abbastanza alto e dettagliato ma un secondo speaker sarebbe stato sicuramente gradito.
Display
Reno 10 Pro monta uno schermo OLED da 6.7 pollici con risoluzione di 2772×1240 pixel e refresh rate di 120 Hz. Si tratta di un display curvo ai lati, un cambio di rotta rispetto ai display piatti delle generazioni Reno precedenti e che potrebbe piacere ad alcuni e meno ad altri. Sicuramente è indubbio che lo spazio frontale è ben ottimizzato con un rapporto schermo-corpo del 93%.
Non manca poi un touch samplig a 240HZ e il supporto all’AOD di OPPO personalizzabile. Personalmente non sono un grande fan dei display curvi in quanto non sono raccomandabili per giocare lo smartphone in quanto più soggetti a finti tocchi a schermo e sicuramente più fragili in caso di caduta. In ogni caso si tratta di una pura questione di gusti ed utilizzo.
La cosa che invece ho accusato durante questi giorni di prova è la luminosità dichiarata da OPPO di 950 Nits massimi. Non è un valore particolarmente basso, ma sotto la luce diretta del sole si fa fatica a leggere lo schermo. Sicuramente un po’ di luminosità in pià al display non avrebbe fatto male, soprattutto visto che altri smartphone in questa fascia di prezzo come il recente Nord 3 di One Plus o Honor 90 hanno nits di luminosità massima ben più alta, che superano anche i 1500 nits.
Prestazioni
In termini di potenza bruta Oppo ha fatto un passo indietro a livello di prestazioni, almeno sulla carta. Il chipset Qualcomm Snapdragon 778G ha debuttato ben due anni fa e nonostante non sia un top gamma ha comunque prestazioni collaudate e affidabili. A dare manforte al chipset troviamo 12GB di RAM fisica e una memoria di archiviazione di 256GB con tecnologia UFS 2.2 non espandibile. Anche qui si poteva fare qualcosa di più con standard come UFS 3 e superiori che avrebbero sicuramente migliorato la velocità di lettura/scrittura del sistema e di conseguenza del sistema in generale.
Parlando di benchmark questo Reno 10 Pro 5G ha ottenuto un punteggio di 1011 in single-core e 2638 in multi-core. I miglioramenti rispetto al MediaTek Dimensity 8100-Max del Reno 8 Pro dello scorso anno non sono molti, anzi in termini di prestazione bruta la generazione precedente faceva registrare sul medesimo test 904 punti in single core e ben 3583 in multi-thread.
Da questo punto di vista forse si poteva optare per soluzioni più recenti ma la verità è che nell’uso quotidiano lo Snapdragon 778G offre un buon bilanciamento tra prestazioni e risparmio energetico che si traduce in un’esperienza fluida anche grazie ala generosa dotazione di 12GB di RAM.
Proprio questa RAM permette una gestione del multitasking impeccabile, mentre sul lato gaming dovremo fare i conti con una GPU non proprio performante e i bordi del display curvo. Insomma, non è proprio la soluzione più indicata per chi cerca questo in uno smartphone in questa fascia di prezzo. Su Geekbench il punteggio della GPU è stato infatti di 2017 punti.
Utilizzo
Nell’utilizzo quotidiano però il Reno 10 Pro si comporta molto bene, senza mai lag o impuntamenti anche con moderato multitasking. La soluzione Qualcomm è infatti ben ottimizzata anche sul lato energetico e nonostante non sia paragonabile ad un chipset di fascia alta come lo Snapdragon 8/8 gen1 è comunque affidabile e questo è anche sinonimo della buona affidabilità raggiunta dalla UI proprietaria, la COLOR OS 13.1.
Il comparto telefonico è affidabile e c’è la possibilità del dual-SIM ma niente supporto eSIM. Il dialer è quello di Oppo che non permette di registrare le chiamate ed il vivavoce è solo mono.
Color OS
Come ogni smartphone OPPO troviamo la Color OS, per la precisione l’ultima versione 13.1 rilasciata da pochi mesi anche in Italia e basata sempre su Android 13. E’ un’interfaccia utente che oramai abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare, soprattutto per il buono stato di stabilità che ha raggiunto e per il grado di personalizzazione offerto.
La versione 13.1 è già aggiornata con le patch di sicurezza di Giugno 2023 ed introduce alcune interessanti ottimizzazioni come la modalità competitiva nell’app dedicata per l’ottimizzazione dei giochi e tante migliorie per la sicurezza e la privacy tra cui un controllo migliorato dei permessi.
Non ci soffermeremo troppo sulla Color OS 13 in quanto è un argomento che abbiamo già trattato diverse volte come nel caso della recente recensione di OPPO Find N2 Flip.
A livello visivo ci piace sempre molto: le animazioni, così come i menù e le icone, sono curati e soprattutto personalizzabili con diversi stili e non manca l’always on display con diversi gradi di personalizzazione. Peccato solo per alcune app preinstallate ( che possiamo rimuovere ) e anche qui troviamo preinstallato il market alternativo OPPO, che si affianca al PlayStore di Google.
Fotocamera
Passiamo ora alla parte più interessante di questo smartphone, infatti la serie Reno è sempre stata votata al comparto fotografico e quest’anno in particolare troviamo una piacevole aggiunta con la presenza di un teleobbiettivo 2X.
Inoltre OPPO vuole spingere ulteriormente sui ritratti e il comparto fotografico è così composto da un sensore principale Sony IMX890 con apertura f/1.8 e OIS da 50 megapixel, abbinata a una grandangolare Sony IMX355 f/2.2 da 8 megapixel. Troviamo poi un sensore tele da 32 megapixel f/2.0 per lo zoom 2x, con una lunghezza focale di 47 mm, pensata espressamente i ritratti, e una cam da 32MP Sony IMX709 sulla parte frontale per i selfie e videochiamate.
OPPO ha già detto addio alla sua NPU proprietaria Marisilicon X che era presente sino agli ultimi modelli di flagship ovver N2 Flip e la famiglia X5 e X6 ( mai arrivata in Italia quest’ultima ndr).
In un mondo in cui il software e le AI migliorano a ritmi vertiginosi non conviene più ad OPPO dedicare risorse in questo settore e per questo già da questo smartphone non troviamo il chip Marisilicon X
In realtà la prima cosa che si nota aprendo la fotocamera è che è sparita anche l’icona AI tipica del software fotografico di OPPO e la motivazione è che è stato integrato direttamente nel sistema e non c’è modo di attivarlo/disattivarlo. Non sappiamo se è una scelta pensata appositamente per l’esperienza fotografica di questo Reno 10 Pro – staremo a vedere con i prossimi prodotti e aggiornamenti software.
RENO 10 Pro è commercializzato con lo slogan “The Portrait Expert” e per questo è facile intuire quale sia il suo cavallo di battaglia. Inoltre c’è il ritorno della fotocamera teleobiettivo 2X.
Partendo proprio da quest’ultima siamo i primi ad essere entusiasti del suo ritorno, infatti un sensore zoom è sempre utile. La qualità fotografica di questo sensore zoom è molto buona, con una resa dei colori fedeli e senza perdita di dettagli. Lo Zoom è “solo” 2X mente dopo entrarà in gioco lo zoom digitale ma nell’uso quotidiano è già più che sufficiente soprattutto se pensiamo che è stato pensato anch’esso sempre per i ritratti.
Per quanto riguarda i ritratti abbiamo diverse ottimizzazione ed una modalità dedicata “ritratto” per un effetto bokeh ben bilanciato e che restituisce ottimi risultati anche in condizioni di scarsa luminosità grazie alle ottimizzazioni di OPPO.
Sia che siano selfie con la fotocamera frontale che ritratti con il sensore posteriore, la resa e la definizione sono ottime e non rimarrete delusi se questo è il vostro tipo di scatto più utilizzato o se privilegiate avere una buono fotocamera frontale per selfie, videochiamate e quant’altro.
Il ritratto è affidato al teleobiettivo da 32 Mp, che gestisce anche lo zoom ottico 2x e 5x nella modalità foto e che viene attivato quando si sceglie la funzione Ritratto poichè i ritratti sono scattati con il teleobiettivo sul il supporto al sensore per il Bokeh. Non a caso, possono essere effettuati ritratti con zoom 1x e 2x, entrambi ottici.
La fotocamera grandangolare è invece un po’ sottotono in termini di dettaglio per la sua bassa risoluzione se comparata al sensore da 50Mp. Il passaggio tra i vari sensori è fluido e non si notano tonalità diverse di colore.
Ottimo anche il sensore principale da 50Mpx che sembra aver dato una marcia in più alla serie RENO 10. Le foto sono sempre nitide e ben dettagliate, senza sovraesposizione e con un’ottima fedeltà cromatica. Il sensore Imx890 a 50 Mpixel ci era già molto piaciuto sul Find N2 Flip ma qui trova una ulteriore conferma delle sue doti fotografiche e video.
I video si registrano in 4K a 30fps e hanno un ottimo dettaglio ma la stabilizzazione non è eccellente. Meglio registrare in Full HD dove è possibile anche passare dalla fotocamera principale a quella grandangolare.
Autonomia
In questi anni OPPO ha lavorato sempre molto sull’autonomia dei propri smartphone e la conferma è l’ottimo sistema di ricarica veloce proprietario SUPER VOOC e il Battery Engine Health che aumenta la vita delle batterie.
Nello specifico in questo RENO 10 Pro troviamo una batteria da 4.500 mAh. Non enorme, ma il chipset Snapdragon 778G non è particolarmente dispendioso in termini di energia e non faremo fatica a chiudere la giornata con una singola ricarica. A compensare la batteria non proprio grande ci pensa però la ricarica SuperVOOC S a 80W. Un valore elevato che permette di ricaricare completamente lo smartphone in appena 30 minuti.
Con un uso sporadico si arriverà tranquillamente anche ai due giorni di autonomia ma in ogni caso la ricarica a 80W farà si che basterà una mezz’oretta attaccata alla presa di corrente per continuare ad usare lo smartphone un altro giorno pieno.
La tecnologia Battery Health Engine di OPPO permette invece di ottimizzare il consumo della batteria e il mantenimento del suo buono stato di salute nel tempo, arrivando anche a raddoppiarne l’autonomia rispetto agli smartphone che non la adoperano.
Conclusioni
La serie RENO è sempre stata votata all’estetica e alla fotocamera e in questo nuovo Reno 10 Pro questi aspetti vengono mantenuti anche se con cambiamenti di rotta non indifferenti.
Il design è infatti sempre ricercato ma ben più anonimo del passato, con soluzioni parzialmente già viste sul mercato e che in un certo senso privano dell’identità distintiva della serie. Altro cambiamento di rotta è rappresentato dal display curvo, apprezzato in meno in base ai propri gusti e un utilizzo più marcato di materiali meno pregiato come la plastica. Personalmente prediligo i display piatti in quanto utilizzo anche lo smartphone per giocare, ma è questione di gusti ed utilizzo.
Nel complesso l’ergonomia rispetto al passato è migliorata, con un profilo più sottile e un peso piuma. A livello fotografico abbiamo un grande passo in avanti rispetto al passato: l’assenza del chip Marisilicon X non si fa sentire più di tanto in quanto a livello software le ottimizzazioni riescono a soppiantare il lavoro di un chipset dedicato all’imaging. I ritratti di Reno 10 Pro sono eccellenti e anche lo Zoom 2X è una gradita sorpresa per tutti, anche se dubito il suo utilizzo principale, ovvero i ritratti con lo zoom 2X, sarà particolarmente sfruttato.
Il software è eccellente, facendo affidamento sulla Color OS 13.1 ( in attesa di Android 14 ) che orami è ben rodata e funziona bene con le soluzioni Qualcomm. Forse guardando alla scheda tecnica non si riesce a rendere giustizia a questo smartphone considerando anche il suo prezzo di listino di 649€ che inizia a sovrapporsi a diverse valide alternative sul mercato.
Le uniche note che stonano sono infatti proprio il chipset meno performante ( in termini di potenza bruta e GPU almeno ) rispetto al Reno 8 Pro dello scorso anno, anche se poi, nell’utilizzo quotidiano, l’esperienza è buona e fluida in ogni frangente – a patto di non dover videogiocare dove dovremo scendere ai compromessi imposti dal chipset di Qualcomm.
Altra unica nota negativa è il display non particolarmente luminoso sotto la luce del sole. Nonostante i 950nits dichiarati infatti, sotto al sole faremo fatica a leggere il display soprattutto se pensiamo ai display di HONOR 90 e One Plus 3 Nord che superano anche i 1500 nits nella stessa fascia di prezzo. Promossa a pieni voti anche la ricarica rapida SUPER VOOC S da 80W.
RENO 10 Pro viene venduto in Italia a 649€ in tre colorazioni ( grigio, rosa, celeste ) al prezzo di lancio di 585€ con il solito cesto regali: delle cuffie OPPO Enco Air 3 Pro in omaggio, una OPPO Band 2 in omaggio, una cover in omaggio, 6 mesi di garanzia sulla rottura dello schermo e un supporto da auto in omaggio.
Reno 10 PRO è uno smartphone di fascia medio-alta molto valido, con una dotazione fotografica che fa pensare ad un dispositivo di fascia più alta. Il prezzo purtroppo non è particolarmente allettante al lancio, infatti a 649€ ci sono diverse alternative che potrebbero attirare la nostra attenzione.
Nonostante questo il prezzo è molto più basso del suo predecessore, infatti Reno 8 Pro al lancio aveva un costo di 100-150€ superiore. Siamo scesi a compromessi, soprattutto sul design, ma ne abbiamo guadagnato in termini di scheda tecnica con un dispositivo più bilanciato in ogni aspetto e affidabile, senza nessuna vera criticità che non ne potrebbero raccomandare l’acquisto. Senza dubbio appena scenderà di prezzo sarà un best buy da raccomandare ad occhi chiusi, per ora è raccomandato a chi cerca un ottimo comparto fotografico, soprattutto per i ritratti e selfie, in un dispositivo compatto, ben bilanciato e con ricarica da 80W. Qui sotto alcune offerte per Reno 10 PRO.
I nostri voti
Design & Materiali | 7.5 |
Display & Audio | 7 |
Hardware & Prestazioni | 7.5 |
Software e Utilizzo | 8.5 |
Fotocamera | 8 |
Autonomia | 8 |
Rapporto qualità / prezzo | 8 |
Voto finale | 7.8 |
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